Worms

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Worms Città della Germania (82.040 ab. nel 2008), nella Renania-Palatinato, sulla sinistra del Reno, in una fertile pianura viticola. Attivo porto fluviale, centro industriale (industrie chimiche, tessili, conciarie ecc.) e nodo ferroviario sulla linea Magonza-Ludwigshafen.

L’antica Borbetomagus fu centro celtico; occupata nel 1° sec. a.C. dai Vangioni, ne divenne il centro principale. Dai Romani vi fu eretto un castellum e W. divenne una fiorente città posta su un importante nodo stradale. Centro dal 413 del regno dei Burgundi, nel 437 fu distrutta dagli Unni. Fu poi occupata dagli Alemanni e nel 496 dai Franchi. Ricostruita dai Merovingi, fu scelta spesso da loro come residenza. Nel 10° sec. i vescovi riuscirono ad appropriarsi dei diritti comitali su W., finché l’imperatore Ottone II conferì loro nel 979 il diritto di amministrare la giustizia. Lo sviluppo politico del vescovado culminò con l’occupazione della rocca da parte del vescovo Burcardo (1000-25); a lui si devono il consolidamento delle fortificazioni, la fondazione del duomo attuale e la fioritura della scuola cattedrale. Nel dicembre 1073 l’imperatore Enrico IV si rifugiò a W. trovandovi l’appoggio del ceto borghese che gli fornì un esercito, e con il suo aiuto rese vana la riunione dei principi in Magonza; come premio la città ebbe dall’imperatore la franchigia doganale. Nei decenni seguenti la città andò sempre più sviluppandosi. Alla fine del 12° sec. risale l’origine del consiglio comunale, che nel secolo successivo riuscì ad avocare a sé importanti diritti. Dopo lunghe lotte con i vescovi, nel 1519 W. fu riconosciuta città libera. Un collegio di 13 consiglieri resse da allora la città fino allo scioglimento dell’Impero. Nel 1521 vi si svolse la Dieta durante la quale Lutero fu chiamato a difendere le sue tesi. Nel 1525 la città accolse la Riforma; pur perdendo nei secoli successivi importanza politica, rimase una fiorente città commerciale. Duramente provata dalla guerra dei Trent’anni, in occasione della guerra di Luigi XIV nel Palatinato fu quasi completamente distrutta. Occupata nel 1792 dai Francesi, nel 1795 in mano agli Imperiali, nel 1797 fu ripresa dai Francesi, a cui rimase per la pace di Lunéville (1801). Nel 1816 passò al granducato d’Assia.

Concordato di W. Accordo concluso nel settembre del 1122 tra l’imperatore Enrico V e papa Callisto II, che pose termine alla lotta delle investiture. L’imperatore rinunciò a ogni investitura con l’anello e con il pastorale (per anulum et baculum), concedendo anche l’elezione canonica e la libera consacrazione in Germania. L’investitura temporale dell’eletto da parte dell’imperatore doveva inoltre precedere la consacrazione ecclesiastica in Germania, mentre in Borgogna e in Italia doveva aver luogo entro sei mesi dalla consacrazione. Le disposizioni del concordato segnarono in realtà il riconoscimento dell’autonomia del papato, che si svincolò decisamente da ogni tutela e sudditanza imperiale.

Diete di W. In quella dell’829 l’imperatore Ludovico il Pio, su richiesta della seconda moglie Giuditta, assegnò al figlio Carlo il Calvo l’Alemannia, la Rezia e parte della Borgogna.

La dieta del 1076 fu convocata per il 24 gennaio dall’imperatore Enrico IV, dopo le accuse rivoltegli da papa Gregorio VII di essersi circondato di consiglieri scomunicati e di opprimere i Sassoni; vi parteciparono gli arcivescovi di Magonza e Treviri, oltre 20 vescovi tedeschi e quelli di Losanna e di Verona. Le discussioni culminarono nell’invio di un decreto di deposizione al papa.

Nella dieta del 1495 fu concluso il trattato tra i principi e le città dell’Impero da una parte e l’imperatore Massimiliano I dall’altra, quale compromesso sul problema della riforma dell’Impero tra la tendenza degli Asburgo a un rafforzamento dell’autorità imperiale in senso centralistico e quella federale-parlamentare dei principi e delle città. Già all’atto dell’elezione a re dei Romani di Massimiliano d’Austria (1486) i principi avevano chiesto una moneta unitaria, la proclamazione della ‘pace perpetua’ e la creazione d’un Reichsregiment (Consilium Imperii). In quell’occasione l’imperatore Federico III aveva respinto le richieste, ma a W. nel 1495 Massimiliano acconsentì al trattato, con il quale venne proclamata la ‘pace perpetua’, la cui tutela era affidata a un Reichskammergericht che aveva competenza ordinaria per le questioni fiscali, per le cause territoriali e per le violazioni della ‘pace perpetua’.

Nella dieta del 1521, inaugurata il 27 gennaio, fu convocato M. Lutero, già condannato come eretico e scomunicato; il suo rifiuto di rinnegare le proprie idee e le proprie opere provocò la promulgazione dell’editto di W., che emanato da Carlo V il 25 maggio 1521, dopo la dieta, e retrodatato all’8 dello stesso mese, condannava Lutero come eretico e lo bandiva,vietando la lettura e diffusione delle sue opere. L’editto non ebbe praticamente effetto.

Trattati di W. Quello del 1521 fu concluso il 28 aprile dall’imperatore Carlo V con il fratello Ferdinando: il primo cedette al secondo i cinque ducati dell’Austria inferiore. Questo trattato fu successivamente modificato da quello di Bruxelles del 7 febbraio 1522, che ripartì i possedimenti asburgici tra un ramo austriaco e uno spagnolo.

Il trattato del 1743, concluso il 13 settembre in nome di Giorgio II d’Inghilterra, Maria Teresa d’Asburgo e Carlo Emanuele III di Sardegna, portò all’intervento di quest’ultimo contro i Borbone nella guerra di successione austriaca. Al re di Sardegna furono ceduti da Maria Teresa il Vigevanasco, la porzione del Pavese tra il Po e il Ticino, l’Oltrepò Pavese, Piacenza e il Piacentino, l’Alto Novarese, nonché tutti i diritti sul marchesato di Finale.

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