Gomułka, Władisław

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Uomo politico polacco (Krosno 1905 - Varsavia 1982). Comunista dal 1926, attivista sindacale, fu due volte imprigionato negli anni Trenta. Nel 1939 partecipò alla difesa di Varsavia e successivamente alla guerra partigiana, contribuendo alla fondazione (1942) del Partito operaio polacco, del quale nel 1943 divenne segretario generale. Vice primo ministro dal 1945, promosse la fusione tra il suo partito e quello socialista, dalla quale nacque nel dic. 1948 il Partito operaio unificato polacco (POUP). Accusato da Stalin di "deviazionismo nazionalista", fu destituito da tutte le sue cariche (1948-49), espulso dal partito (1949) e imprigionato (1951). Rimesso in libertà nel 1954, riabilitato nel 1956, dopo i moti di Poznań (ottobre) fu rieletto alla guida del POUP e l'anno seguente divenne membro del Consiglio di stato. Il programma di riforme avviato da G. secondo la prospettiva di una "via nazionale al socialismo" non trovò che parziale realizzazione e verso la fine degli anni Sessanta il peggioramento della situazione economica e i nuovi fermenti sociali lo misero in crescenti difficoltà. Nel dic. 1970 la rivolta operaia di Danzica pose termine alla sua carriera politica.

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