ODINGTON, Walter

Enciclopedia Italiana (1935)

ODINGTON, Walter (anche Odjnton, Gualterius Eveshamensis)

Giusto Zampieri

Monaco del convento dei benedettini di Evesham, nella contea di Worcester in Inghilterra, che scrisse di musica. S'ignora la data di nascita; morì dopo il 1330. Visse anche a Oxford.

Null'altro si è potuto sapere con certezza della sua vita, e la biografia è stata, nel passato, spesso ricostruita in modo confuso e cervellotico, anticipando di quasi un secolo la sua attività. Matematico e filologo di singolare dottrina, scrisse un trattato (compreso nella raccolta Scriptorum de musica Medii Aevi, a cura di Ch.-E.-H. de Coussemaker, Parigi 1864-76) con il titolo De speculatione musice. Questo scritto, che può essere assegnato all'anno 1300 circa, ha una grande importanza non solo in rapporto agli sviluppi del mensuralismo e della notazione - in un momento in cui, come lo stesso O. dice "quot sunt notatores, tot sunt novarum inventores figurarum", ma anche in rapporto all'uso contemporaneo di terze.

È ben noto come nella determinazione pitagorica degl'intervalli musicali i medievalisti che trattarono di musica non avessero considerato quali consonanze le terze. Si vagliavano gl'intervalli nel senso "orizzontale" (melodico, non armonico) e in relazione, anzitutto, con il canto gregoriano. L'O. riprese la valutazione delle terze aristosseniche, espressa nella formula della divisione delle corde 4 : 5 e 5 : 6 (terza maggiore e terza minore), definendole "consonanze". Il loro uso nella pratica era, sì, anteriore, specie in Inghilterra; tuttavia nel trattato dell'O. è preannunziato addirittura il fondamento teorico, cioè la base prima dell'armonia tal quale essa si sviluppò nell'età posteriore. In ciò, in primo luogo, sta l'importanza del trattato dell'O. Sono notevoli anche altri aspetti di questo scritto circa le proporzioni, l'uso delle lettere, delle chiavi, ecc. Il Riemann pone il dubbio se si possa attribuire all'O. anche lo scritto De figuris sive notis dell'Anonimus 6 (vol. I), del Coussemaker.

Bibl.: F. X. Haberl, Kirchenmusikalisches Jahrbuch, Ratisbona 1889, p. 13; H. Riemann, Geschichte der Musiktheorie, Lipsia 1898, pp. 110, 197 segg.; G. Pietzsch, Die Klassifikation der Musik von Boetius bis Ugolino da Orvieto, in Studien z. Gesch. d. Musiktheorie im Mittelalter, Halle 1929; J. Wolf, Handbuch der Notationskunde, I, Lipsia 1913, pp. 210, 264, 480; id., Gesch. d. Mensuralnotation von 1240-1460, I, Lipsia 1994, pp. 8, 9, 15, 406, 419.

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