HCV, virus

Dizionario di Medicina (2010)

HCV, virus

Maria Cristina Morelli

Virus a RNA appartenente alla famiglia delle Flaviviridae, responsabile dell’epatite C. Il virus presenta una grande variabilità della sequenza genomica, che ha portato a identificare sei genotipi principali (numerati da 1 a 6) e vari sottotipi (denominati con le lettere dell’alfabeto); la distribuzione geografica dei diversi genotipi è ampiamente variabile: in Italia e in Europa vi è una netta prevalenza del genotipo 1.

Struttura

HCV è un RNA-virus a singola elica di circa 9.400 nucleotidi, la struttura genetica codifica per una poliproteina di circa 3.000 aminoacidi da cui vengono scisse per via enzimatica le singole componenti virali, formate da proteine strutturali (una proteina nucleocapsidica e due glicoproteine di superficie) e proteine non strutturali (proteasi e RNA-polimerasi RNAdipendente).

Trasmissione

Le modalità di trasmissione del virus HCV sono sovrapponibili a quelle del virus HBV: si trasmette per via parenterale (attraverso il sangue) e per via parenterale inapparente. È stata accertata anche la trasmissione perinatale, sessuale, intrafamiliare. Non si trasmette invece per via oro-fecale. La via parenterale inapparente (piercing, tatuaggi, agopuntura, manicure, pedicure ecc., senza adeguata disinfezione degli strumenti) è di gran lunga la modalità più frequente di trasmissione. La trasmissione sessuale di HCV è possibile, ma il rischio è molto inferiore a quello che si verifica per il virus B o per l’HIV.

Epidemiologia

L’epidemiologia dell’infezione da HCV si è significativamente modificata nell’ultimo decennio a seguito della scoperta del virus nel 1989 e alla conseguente adozione di misure di protezione e profilassi. In Italia i portatori cronici sono circa 1,5 milioni, la prevalenza media di soggetti con infezione da HCV è del 3% ma varia in relazione all’età e alla regione di provenienza con un evidente gradiente da nord a sud. L’infezione da HCV è oggi la causa o concausa più frequente di malattia cronica del fegato, di cirrosi e di epatocarcinoma in tutto il mondo occidentale.

Diagnosi

La diagnosi di infezione da HCV si basa sulla determinazione di anticorpi diretti contro antigeni virali e sulla ricerca dell’RNA genomico dell’HCV (HCVRNA). I test immunoenzimatici (ELISA) per la determinazione di anticorpi anti- HCV hanno elevata sensibilitá e specificità, tuttavia possono dare luogo a risultati falsamente positivi nelle popolazioni a basso rischio, quali i donatori di sangue. Pertanto nello screening i campioni che risultano positivi o dubbi ai test ELISA vengono generalmente rivalutati mediante saggi supplementari di conferma o con la ricerca dell’RNA virale con test di biologia molecolare, come la reazione polimerasica a catena (PCR). Il genotipo di HCV non è correlato con l’evoluzione clinica della epatopatia ma la sua determinazione è molto importante per quanto concerne la probabilità di risposta iniziale e a lungo termine alla terapia antivirale, che è minore nei soggetti infettati da HCV genotipo 1 o 4 rispetto ai soggetti infettati da genotipo 2 e 3. Il trattamento dell’infezione da HCV si basa sull’impiego di interferone e di ribavirina.

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Reazione polimerasica a catena

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