Frankl, Victor Emil

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Psichiatra e psicoterapeuta austriaco (Vienna 1905 - ivi 1997). Fondatore dell'analisi esistenziale e della logoterapia, che tende a evidenziare il nucleo profondamente umano e spirituale dell'individuo. Di famiglia ebrea, fu internato (1942) nei lager nazisti, dove riuscì a sopravvivere e a mettere a punto la sua metodologia psicoterapica, aiutando in quella situazione estrema gli altri deportati. Scampato allo sterminio, dal 1946 iniziò un'intensa attività clinica (fu direttore, 1946-70, del Policlinico neurologico di Vienna),  didattica (nel 1955 divenne prof. all'univ. di Vienna) e infine di scrittore (Ein psycholog erlebt das Konzetrationslager, 1946;  trad. it. 1967). Dal 1970 si trasferì negli USA per insegnare all'univ. di San Diego (California). Nel 1992 fu creato a Vienna un istituto che porta il suo nome, mentre è attiva a Roma, presso l'univ. salesiana, l'Associazione di logoterapia e analisi esistenziale frankliana (ALÆF). Opere principali: Logos und Existenz (1951), Theorie und therapie der Neurosen (1956; trad. it. 1962), Ärtzliche Seelsorge (1946; 19667; trad. it. 1953); Die Psychotherapie in der Praxis (1947; trad it. Psicoterapia nella pratica medica, 1952); Die Sinnfrage in der Psychotherapie (1981). Le sue ultime opere sono state le sue memorie, Was nicht in meinen Büchern steht  (1995; trad. it. La vita come compito. Appunti autobiografici, 1997) e il volume Man's search for ultimate meaning (1997).

vita. Si laureò (1930) in medicina, specializzandosi poi in neurologia e psichiatria; meritano menzione alcuni avvenimenti della sua giovinezza, quali il rapporto epistolare con S. Freud (1920-1925), l'adesione (1925) alla Società adleriana di psicologia individuale e l'esclusione da essa due anni dopo, la fondazione (1927) della rivista Der Mensch in Alltag e l'apertura (dal 1927) a Vienna, Zurigo, Praga e in altre città europee di centri di consulenza psicopedagogica per giovani in difficoltà.

La drammatica esperienza dei lager permise a F. di comprovare quanto aveva già intuito e analizzato, soprattutto a proposito dei valori e delle possibilità tramite cui l'uomo può cogliere, fino all'ultimo istante, il senso della sua esistenza unica e irripetibile.

opere.  Alle numerose opere di carattere prettamente scientifico F. affiancò numerosi saggi rivolti all'analisi della condizione umana di vuoto e di frustrazione esistenziale: The will to meaning (1969; trad. it. Senso e valori per l'esistenza, 1994); Der Mensch auf der Suche nach Sinn (1972; trad. it. Alla ricerca di un significato della vita, 1974), Das Leiden am sinnlosen Leben (1977; trad. it. 1978). Di tono prevalentemente autobiografico sono, infine, le opere: Synchronisation in Birkenwald (1948; trad. it. 1995); Homo patiens. Versuch einer Pathodizee (1950; trad. it. Homo patiens. Soffrire con dignità, 1998); Im Anfang war der Sinn (in collab. con F. Kreuzer, 1982; trad. it 1995); Was nicht in meinem Büchern steht. Lebenserinnerungen (1995; trad. it. La vita come compito. Appunti autobiografici, 1997). I suoi scritti sono stati tradotti in trentadue lingue, tra cui l'italiano.

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