VERULAMIUM

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

Vedi VERULAMIUM dell'anno: 1966 - 1997

VERULAMIUM (Verlamio, Verulamio, Οὐρολάνιον)

J. M. C. Toynbee

Situata sulla Watling Street, nello Hertfordshire, valle del Ver, tra il sito di una città celtica (sede di una zecca britannica) sulla collina di Praewood a S-O e la città medievale e moderna di St. Albans sulle alture di N-E, fu fondata come municipio secondo Tacito, dopo la conquista romana della Britannia.

La più antica struttura romana conosciuta nella località è un piccolo avamposto militare che controllava la Watling Street ed il passaggio del fiume. Prossimo ad esso come datazione, è un fossato scoperto nel 1955 che probabilmente indica il limite originario della città romana, fondata all'incirca nel 49 d. C. Verso l'inizio del II sec. la città si estese oltre questo confine ed il fossato venne riempito; ma due archi monumentali posteriori a questa data, sui lati orientale ed occidentale della città, ne continuarono a segnare l'andamento. Molte strade risalgono al periodo precedente il saccheggio della regina Boudicca nel 60 d. C.; a questo periodo appartiene pure una fila di botteghe colonnate, di legno ed intonaco con la fronte sulla Watling Street.

Dell'incendio del 6o d. C. abbiamo evidenti testimonianze archeologiche; le botteghe del periodo "pre-Boudicca" non vennero ricostruite (ancora in legno ed intonaco), fino a circa il 75-80 d. C. Un iscrizione del 79 d. C., rinvenuta nella basilica, dice che questa ed il Foro adiacente, entrambi situati pressappoco nel mezzo dell'area racchiusa dal fossato scavato nel 1955, erano il centro civico dei tempi flavî. È quasi certo che un centro civico di età claudia esistesse precedentemente nella stessa zona o nei pressi di quello di età flavia. Al tardo I sec. sono datati due templi, uno rettangolare con grande recinto ad O del Foro ed uno triangolare, posto fra due strade convergenti nell'area orientale della città. Dopo un altro grande incendio verso il 155 d. C. in V. ebbe luogo un grande rinnovamento edilizio ed urbanistico, il cui programma comprese la fondazione di un teatro che servì in parte per rappresentazioni ed in parte per spettacoli gladiatorî, ad occidente del Foro, presso il tempio rettangolare e la costruzione di case in pietra con pavimenti di mosaico geometrici e figurati, muri e soffitti dipinti. La "fossa", un terrapieno che racchiudeva un'area triangolare sul lato occidentale della città rappresenta forse una parte del sistema difensivo della metà del II sec.: ma questo non fu mai portato a termine ed il triangolo non venne incluso nel circuito delle mura cittadine di pietra che fu costruito all'inizio del III sec. e racchiudeva un'area di 200 acri, facendo di V. la terza grande città della Britannia romana. Il teatro sembra sia stato usato fino alla fine del IV sec.; ben presto in questo secolo si eressero nuove dimore private di impianto lussuoso e le vecchie abitazioni vennero rimaneggiate. Verso il 450 d. C. venne impiantata una nuova fognatura che dimostra la sopravvivenza, in quel periodo a V. della vita urbana su modello romano.

Il museo di V., nella località omonima, contiene una delle più ricche collezioni di materiale romano britannico in Inghilterra.

Bibl.: R. E. M. e T. V. Wheeler, Verulamium, a Belgic and two Roman Cities, Oxford 1936; K. M. Kenyon, in Archaeologia, LXXXIV, 1934; J. A. Richmond, in Pauly-Wissowa, VIII A, 1958, c. 2425, s. v.; S. S. Frere, in Antiquaries Journal, XLI, 1956, 1061; id., in Antiquity, XXXVIII, 1964, p. 103.