Vasodilatazione

Dizionario di Medicina (2010)

vasodilatazione


Aumento di calibro di vasi sanguigni (con particolare riguardo alle arteriole). La v. è fondamentalmente indotta dall’azione delle fibre vasomotorie del parasimpatico, che liberano un particolare mediatore, l’acetilcolina, a livello delle fibrocellule muscolari lisce delle pareti vasali; il sistema ortosimpatico interviene in questa funzione con un duplice meccanismo: con un contingente di fibre specificamente vasodilatatrici e colinergiche, al pari di quelle parasimpatiche, oppure allentando il tono vascolare indotto dalle fibre vasocostrittrici e lasciando in tal modo prevalere la pressione esistente nel lume del vaso. Gli studi di biologia vascolare hanno chiarito che la principale molecola responsabile della v. è il monossido di azoto (ossido nitrico, o nitric oxide, NO). Questo è rilasciato dalle cellule endoteliali in seguito a stimoli diversi, inclusa l’acetilcolina, ed è in grado di stimolare la produzione di GMP ciclico, a sua volta capace di indurre il rilasciamento delle cellule muscolari lisce dei vasi.