Comacchio, Valli di

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Vasta area depressa della pianura emiliana orientale, tra Comacchio a NE, Ostellato a NO, Portomaggiore e Argenta (da questa ora lontane alcuni chilometri) a O e il corso terminale del fiume Reno a S, avanzo dell’antico delta padano, tra il ramo di Primaro (ora Reno), e quello di Volano. Quest’area, invasa da acque poco profonde e divisa in compartimenti da rialzi dunosi, è stata sensibilmente ridotta da opere di bonifica. Le valli sono separate dal mare da una striscia di dune sabbiose, in parte ben coltivate e in parte a boscaglia. Alimentate specialmente da acque marine, le Valli di Comacchio sono ricchissime di anguille e cefali, oltre a branzini, ombrine, passere di mare. Il pesce giovane entra nelle valli per crescere e ingrassare, il pesce adulto ne esce per riprodursi. Questo movimento viene regolato, ai fini della pesca, mediante apertura e chiusura di chiaviche e saracinesche. Quando in autunno le maree determinano, per l’apertura delle chiaviche, una corrente d’acqua salsa che dal mare entra nella valle, ha luogo la discesa al mare del pesce adulto, di cui le opere di pesca (più importante e caratteristico il ‘lavoriero’) intercettano la fuga. La cattura del pesce ha inizio a ottobre ed è specialmente fruttuosa durante le notti di burrasca.

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