Brjusov, Valerij Jakovlevič

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Poeta russo (Mosca 1873 - ivi 1924). Uno dei corifei del simbolismo della fine dell'800, oscillò poi tra un classicismo accademico, un misticismo a tinte apocalittiche, un culto nietzschiano dell'individuo e una predilezione per la poesia sociale. Ma questo suo eclettismo è più apparente che reale: il variare di temi e d'indirizzi (raccolte: Chefs d'ceuvre, 1895; Tertia vigilia, 1900; Urbi et orbi, 1903; Stephanos, 1906; Vse napevy "Tutte le melodie", 1909), riflesso del suo animo sempre ansioso di nuovi esperimenti, è sublimato dal suo costante e austero culto della bellezza. Scrisse anche alcuni romanzi. Dopo il 1917 aderì al bolscevismo.

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