Vagina

Enciclopedia Dantesca (1970)

vagina


Significa propriamente " guaina, custodia di cuoio " (Tommaseo, Dizionario), e ricorre, in senso traslato, nell'invocazione ad Apollo: spira tue / sì come quando Marsïa traesti / de la vagina de le membra sue (Pd I 21), con riferimento a Marsia scorticato per punizione dal dio, col quale aveva osato misurarsi nell'arte musicale.

Dice il Buti: " questo è vocabulo di Grammatica e viene a dire guaina, cioè del buchio suo... lo buchio e la pelle è la guaina delle membra ".

Quanto alla fonte ovidiana -Met. VI 382 ss.; cfr. in particolare il v. 385 " ‛ Quid me mihi detrahis? ' inquit " -, G. Mazzoni rilevava, di contro alla prolissità del poeta latino, l'efficace concisione di D.: " Non la pelle è tratta al Satiro, ma il Satiro dal tocco onnipotente del Dio è tratto egli fuor della pelle, d'un sol colpo; fu come sfoderare una spada il trarlo dalla vagina delle sue membra " (cfr. Lett. dant. 1348-1349).