UTAH

Enciclopedia Italiana (1937)

UTAH (A. T., 140-141)

Henry FURST
Enrico MONALDINI

Uno dei 48 stati della Confederazione nordamericana, facente parte del gruppo della "Montagna", confinante a N. con l'Idaho, a NE. con il Wyoming, a E. con il Colorado, a S. con l'Arizona e a O. col Nevada; i suoi confini, come quelli di molti altri stati dell'Unione, sono segnati da meridiani e da paralleli.

L'Utah, che misura una superficie di 212.912 kmq., si estende in latitudine dal 37° al 42° parallelo, e in longitudine dal 109° al 114° meridiano. È una tipica regione di alte terre attraversata in direzione prevalente da NE. a SO. dai Monti Wasatch che raggiungono la massima altitudine, nella sezione settentrionale ai confini con il Wyoming, nei Monti Uinta, le cui cime più elevate superano i 4000 m. (Gilbert P., m. 4092). Da questa potente dorsale l'Utah resta diviso in due zone: quella occidentale, semidesertica, che costituisce il lembo orientale del Gran Bacino, e quella orientale più ricca di acque, solcata da profondi canyons, compresa nel bacino del Colorado.

Il clima dell'Utah presenta una molto accentuata continentalità, caratterizzata da inverni molto freddi, e da estati molto calde: le precipitazioni, escluse le regioni di più elevata altitudine, sono scarse, specialmente nella sezione occidentale; i mesi di minime precipitazioni sono quelli estivi; le massime si verificano in primavera; lunga è la durata del gelo e abbondante la neve. La stazione della Città del Lago Salato presenta i seguenti dati: temperatura media del gennaio -1°,4; del luglio 24°,2; temperatura media annua, 10°,9; precipitazioni annue, mm. 410.

La sezione occidentale dell'Utah è quasi del tutto sprovvista di corsi d'acqua, e presenta, come abbiamo accennato, spiccati caratteri desertici; quella orientale è attraversata dal Colorado e dal suo più importante afflluente, il Green, che raccoglie le acque discendenti dalle pendici orientali dei Monti Wasatch (St Raphael River, Fremont R.). Nella sezione nord-orientale dello stato si trova il Grande Lago Salato; seguono per importanza i laghi Utah e Sevier.

La popolazione dell'Utah era, nel 1870, di 87.000 ab.; nel 1910, 373.000; nel 1930, è salita a 507.847 ab., con una densità media di 2,3 per kmq. Prevalgono gli abitanti d'origine anglosassone; tra i gruppi minori ricordiamo i Negri (1080); i Messicani (4012), gl'Indiani (2869), gli Asiatici e Hawaiani (4000); gl'Italiani sono 2800; si trovano inoltre nell'Utah Inglesi, Svedesi, Danesi e Tedeschi. Dal punto di vista religioso, la maggior parte degli abitanti sono mormoni (90%); i cattolici ammontano a 15.000.

Città del Lago Salato (Salt Lake City), capitale dello stato, è sede di una università fondata dai mormoni nel 1850, e conta 140.267 abitanti. Gli altri centri più importanti sono Ogden, con 40.000 ab., Provo con 15.000 e Logan con 10.000 ab. L'Utah è diviso in 29 contee.

Ai mormoni si deve indiscutibilmente il progredire economico dell'Utah, infatti essi ne dissodarono e irrigarono le zone più favorevoli, introducendovi una fiorente agricoltura, i cui principali prodotti sono costituiti dal frumento, dall'orzo, dalla barbabietola da zucchero, dalle patate e dalle frutta. Città del Lago Salato è un importante centro dell'industria zuccheriera. Riguardo all'allevamento, per le ricordate condizioni di suolo e di clima, prevalgono gli ovini, che sommano alla cifra di 2.360.000 capi; seguono a distanza i bovini, con oltre mezzo milione di capi, di cui circa 150.000 sono vacche lattifere; vengono infine i cavalli e i muli (88.500) e i suini (87.000).

Le foreste, scarse nella sezione occidentale dello stato, ricoprono invece le pendici nord-orientali della catena dei Wasatch. L'Utah dispone di abbondanti riserve minerarie e particolarmente di carbon fossile, rame, ferro, oro, argento, gesso, sale, zolfo e asfalto.

Lo sviluppo delle ferrovie ha contribuito potentemente all'incremento economico dello stato, che è attraversato dalla Central Pacific Railway: da Ogden, importante centro ferroviario, per Città del Lago Salato, si dirama un tronco che con direzione prevalente NE.-SO. unisce la C.P.R. con Los Angeles.

Storia. - Il territorio che oggi forma lo stato dell'Utah fu visitato da due frati francescani, Francisco Dominguez e Silvestre Velez de Escalante, nel 1776. Nel 1813 sette uomini, sotto il comando di Mauricio Arze e Lagos Garcia visitarono i Timpanogos. Finalmente, nel 1829-30, 60 Messicani, capitanati da Antonio Armijo, aprirono una strada dal Nuevo Messico alla California, passando al N. del Gran Cañón, e un americano, Ewing Young, andò da Taos a Monterey, via Utah. Forse il primo Bianco a visitare il Gran Lago Salato fu James Bridger nel 1824-1825, ma altri vi vennero verso lo stesso tempo, di cui il più famoso fu Gededia Smith, nel 1826. Questi ultimi erano invasori: il territorio appartenne infatti alla Spagna sino alla rivoluzione del 1810-1821, e poi al Messico sino al 1848. Nel 1847, con l'arrivo di Brigham Young (24 luglio) e della sua piccola banda di "Santi dell'ultimo giorno", si cominciò a formare una colonia (v. mormoni); e quando il 2 febbraio 1848, con il trattato di Guadelupe Hidalgo, gli Stati Uniti entrarono in possesso di queste terre, vi erano già 5000 mormoni nella valle del Lago Salato. Lo stato di Deseret fu stabilito, senza però l'approvazione federale, per sostituire la poco soddisfacente "teodemocrazia", il 10 marzo 1849, con il territorio non solo dell'Utah odierno, ma di tutta l'Arizona, la California meridionale, quasi tutto il Nevada, e parti del Colorado, del Wyoming e dell'Idaho. Soltanto in seguito fu chiesta l'approvazione federale. Infatti il 9 settembre 1850 col famoso "Compromesso" il Congresso formò un "territorio" di Utah, però riducendone assai i confini, che anche in seguito furono ripetutamente ridotti, nel 1861, 1862, 1866 e 1868, per formare gli staiti di Nevada e Colorado. Il caso d'una setta religiosa che diventa stato è quasi unico nella storia; e il nuovo territorio suscitò effettivamente l'ostilità e i sospetti dell'Unione, la quale soltanto dopo molte lotte volle accoglierlo come stato il 4 gennaio 1896. Nel 1857 si era avuta una vera guerra tra il governo federale e quello dello stato: un esercito di più di 2000 uomini partì da Fort Leavencorth, ma la cattiva organizzazione e l'astuta difesa dei "Santi" gl'impedì di giungere sino nella Valle del Gran Lago. Quando il governo mandò rinforzi, l'intera popolazione abbandonò le abitazioni e migrò, nel gelo dell'inverno, in un'altra zona, costringendo il governo a intavolare trattative di pace nel giugno del 1858.

A eccezione di diverse ribellioni dei pellirosse (nel 1857, 1862, 1863, ma specialmente nel 1865-1867, detta la "Guerra Indiana") il resto della storia dell'Utah è stato pacifico. Saggia divisione dei terreni fra tutti i cittadini, proporzionando i lotti alla grandezza delle famiglie, abilissimi progetti d'irrigazione e l'astuto sfruttamento della "febbre dell'oro" nella California nel 1849, diedero allo stato una grande ricchezza.

Bibl.: J. C. Alter, Utah, in American historical society, voll. 3, Chicago 1932; H. H. Bancroft, Utah, in History of Pacific States, XXI, San Francisco 1889 (e sep. come Hist. of Utah, 1890); L. H. Creer, Utah and the nation, in Univ. of Washington publications in the social sciences, VII, Seattle 1929 (bibliografia a pp. 255-66); J. H. Evans, Story of Utah, New York 1933; J. A. Gove, Utah expedition 1857-58 (a cura di O. G. Hammond), in New Hampshire historical society collections, XII, Concord, N. H. 1928; O. F. Whitney, History of Utah, voll. 4, Salt Lake City 1892; C. H. Brough, Irrigation in Utah, in Johns Hopkins University studies extra, XIX, Baltimora 1898; J. J. Hill, Old Spanish trail; sir Richard F. Burton, The City of the Saintes, 1862. V. anche mormoni.

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