URUGUAY

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

URUGUAY (XXXIV, p. 831; App. I, p. 1104; II, 11, p. 1077)

Gennaro CARFORA
Renato PICCININI
Violante Nelia VALENTINI

Popolazione. - Nel 1953 la popolazione dell'U. era di 2.590.158 ab. (13,9 per km2), salita nel 1958 a 2.800.000 abitanti.

Condizioni economiche. - Pur rimanendo ancora l'allevamento la principale risorsa dell'U., si sta dando sempre maggiore impulso all'agricoltura; nella zona di Rocha è stata iniziata la bonifica di 650.000 ha e già ne sono stati messi a coltura 22.000. L'arativo, che nel 1949-50 si estendeva su 1.404.000 ha (il 7,5% della superficie territoriale), nel 1957 occupava 2.205.000 ha, pari al 12% della superficie territoriale. Il frumento è passato da 545.000 ha nel 1951 (prod. 780.000 q) a 296.000 ha nel 1960 (prod. 2.140.000 q). Il granoturco ha dato nel 1960 un prodotto di 890.000 q su 267.000 ha. Il riso si estendeva su 14.000 ha (prod. 490.000 q); l'avena occupava 83.000 ha per una produzione di 230.000 quintali. Tra le piante industriali il lino si coltivava, sempre nel 1960, su 98.000 ha (prod. 500.000 q di semi), il girasole su 185.000 ha (prod. 800.000 q). La vite, coltivata su 20.000 ha, ha dato (1959) 940.000 hl di vino. Nel 1959 si sono prodotti 410.000 q di agrumi; i prati e pascoli naturali si sono ridotti dai 13.966.000 ha del 1951 a 12.170.000 ha nel 1960. Una leggera flessione si nota di pari passo per alcuni generi di bestiame; nel 1954-55 si contavano, infatti, 25.778.000 ovini, 7.819.000 bovini e 667.000 cavalli, discesi nell'anno seguente, rispettivamente, a 23.303.000, a 7.433.000 ed a 557.000. In aumento sono, invece, per lo stesso periodo, i suini, saliti da 235.000 capi a 381.000. Gravissimi i danni determinati dalle terribili alluvioni dell'aprile 1960, che oltre a distruggere la maggior parte della rete ferroviaria e stradale hanno devastato le coltivazioni e determinato la morte di circa 2 milioni di capi di bestiame.

L'energia installata nel 1959 era di 335.000 kW (128.000 idroelettrici) e l'energia prodotta nel 1958 è stata di 1237 milioni di kWh (dei quali 760 milioni idrici). Recentemente si è scoperto a San Jacinto, presso Montevideo, ad una profondità di 1200 m, un giacimento di petrolio, il primo dell'U.; il valore del giacimento, però, non è ancora accertato.

Nel 1951 il lanificio contava 86.000 fusi e 748 telai; il cotonificio, nel 1959, 121.000 fusi e 3184 telai. Il cementificio, nel 1959, ha prodotto 422.000 tonnellate.

Comunicazioni. - La marina mercantile conta 40 navi per 75.726 t di stazza. La rete ferroviaria è di 3084 km; è in progetto la costruzione di una linea elettrica, di 350 km, da Montevideo a Rincón de Baigonia.

Commercio estero. - Nel quinquennio 1956-60, il valore medio annuo delle importazioni è stato di 197,6 milioni di dollari e quello delle esportazioni di 141 milioni di dollari. Il 39% delle esportazioni è dato dalle carni e derivati. I paesi verso i quali il commercio è più attivo sono l'Olanda (soprattutto per le esportazioni), gli S. U. A., la Gran Bretagna, il Brasile e la Germania occidentale. Fra i paesi importatori quello che ha più incrementato i suoi acquisti è stata la Repubblica Popolare Cinese, che nell'ultimo anno è passata da 178.000 dollari di acquisti a ben 4 milioni, rappresentati da carni e cuoi.

Finanze. - Il bilancio statale per il 1958 presenta entrate per 700 milioni di pesos, di cui 170 provenienti dalle imposte dirette e 342 dalle imposte indirette, e spese per 790 milioni, di cui 73 destinati alla difesa 32 all'istruzione, 66 alla sanità. Al 31 dicembre 1958 il debito pubblico ammontava a 1.440 milioni di pesos di cui 1.352 interno e 88 esterno.

Nel dicembre 1959 in U. è stato introdotto un nuovo sistema di cambî destinato a sostituire i saggi al mercato libero con transazioni di cambî; il governo è autorizzato ad applicare tasse fino al 300% sulle importazioni e dal 5 al 50% sulle esportazioni di certi prodotti. Fino a tale data le esportazioni erano suddivise in quattro categorie e le importazioni in tre, con cambî diversi per ciascuna di esse; alla fine del 1958 il cambio era stabilito in 3,46 pesos per dollaro S. U. A. per le principali esportazioni e in 2,10 pesos per le principali importazioni, mentre per le altre esportazioni i cambî oscillavano dai 2,81 ai 4,10 pesos per dollaro S. U. A. Il cambio attuale è di 11,03 pesos per un dollaro S. U. A.; il 7 ottobre 1960 è stata concordata con il fondo monetario internazionale l'istituzione della parità del peso, fissata in 7,40 per un dollaro S. U. A.

Il sistema creditizio si articola nella Banca della Repubblica, che dispone di separate sezioni per l'emissione della moneta e per i servizî bancarî, in un certo numero di banche private commerciali, nella banca postale di risparmio e in una banca ipotecaria.

Storia. - Le solide tradizioni democratiche dell'U. non si sono mai smentite e nonostante il predominio del partito colorado (liberale), l'opposizione, rappresentata dal partito conservatore blanco, ha sempre potuto far sentire la sua voce nelle vicende del paese. Le buone condizioni economiche e finanziarie dell'U., il grado di prosperità dei suoi cittadini, lo sviluppato civismo e la tranquillità politica del paese gli hanno fatto meritare la denominazione di "Svizzera americana". Ma la più sorprendente riforma l'U. l'ha portata a termine nel campo costituzionale basandola sul sistema collegiale di governo. Il presidente Andrés M. Trueba, succeduto a Luis Battle Berres (1947-50), sottopose a plebiscito popolare (16 dicembre 1951) la nuova Costituzione che, approvata, entrò in vigore il 1° marzo 1952. Essa stabilisce che il potere esecutivo sarà esercitato da un consiglio di governo detto Colegiado, composto di nove membri rappresentanti proporzionalmente i partiti di maggioranza e di minoranza. Le prime elezioni generali in base alla modificata Costituzione si ebbero il 28 novembre 1954 e diedero ancora una volta la vittoria ai colorados cui andarono i sei seggi di maggioranza mentre ai blancos furono assegnati i tre seggi restanti. La carica di capo del Consejo Nacional de Gobierno viene esercitata, a rotazione annuale, da quattro membri del partito di maggioranza che fanno parte del Colegiado ed è stata finora assunta nel 1955 da Luis Battle Berres (che era stato presidente della Repubblica dal 1947 al 1951), da Alberto F. Zubiria (1956), da Artur Lezama (1957), da Carlos Fischer (1958). Durante gli ultimi due governi si ebbe un peggioramento generale nella situazione economica del paese che sfociò in un tentativo di ribellione (6 ottobre 1957) e in una serie di scioperi causati dall'inflazione e dalla disoccupazione. La crisi abbattutasi improvvisa sull'U. fu attribuita al ribasso dei prezzi della carne e della lana nei mercati internazionali e alla contrazione delle esportazioni, nonostante l'attivo commercio mantenuto con i paesi del blocco comunista. Le elezioni generali del 30 novembre 1958 rivelarono lo scontento delle masse uruguaiane che portarono al potere, dopo 94 anni d'ininterrotto governo dei colorados, il partito blanco, che ebbe così il suo primo capo del Consejo de gobierno nella persona di Martin R. Echegoyen (1° marzo 1959). A Montevideo venne firmato, il 18 febbraio 1960 il trattato col quale è stata creata la Zona di libero scambio alla quale appartengono, oltre all'U., l'Argentina, la Bolivia, il Brasile, il Cile, il Paraguay e il Perù.

Dopo le alluvioni dell'aprile 1960, i piani previsti per il miglioramento agricolo e zootecnico (con l'assistenza tecnica della FAO) e per le opere pubbliche dovrebbero in poco tempo risollevare l'economia uruguaiana, tanto più se la produzione troverà sufficienti sbocchi all'estero. Il 1° marzo 1960 veniva insediato quale presidente del Consejo Benito Nardone, figlio d'emigranti italiani. Lo sostituì Eduardo Victor Haedo (1° marzo 1961), che rimarrà in carica per un anno. Dal 5 al 17 agosto ha avuto luogo a Punta del Este una Conferenza economica interamericana, organizzata dall'OAS (v. panamericanismo, in questa App.), i cui risultati saranno determinanti per l'avvenire dell'America Latina.

Bibl.: P. B. Taylor, The executive power in Uruguay, Berkeley 1951; G. Pendle, Uruguay, Londra 1952; J. Chebataroff, Tierra uruguaya, Montevideo 1954; R. H. Fitzgibbon, Uruguay's agricultural problems, in Econ. Geogr., 1953, pp. 251-262; id., Uruguay. Portrait of a democracy, New Brunswick 1954; J. A. Moro Lacarte, Politica económica exterior del Uruguay, Montevideo 1955; Camera di Commercio Italiana per le Americhe, Uruguay, Roma 1956; Chr. Van Balen, Uruguay, L'Aia 1956; W. Czajka, Uruguay, in Die Staaten und Länder der Erde, Berlino 1959.

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