UMBRIA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

UMBRIA (XXXIV, p. 654; App. II, 11, p. 1057)

Eugenia BEVILACQUA

Secondo il censimento del 1951, nell'U. vi era una popolazione residente di 803.918 ab.; l'aumento annuo dal 1936 è di 0,7%. L'aumento medio annuo della popolazione tra questi due censimenti è stato più elevato nella provincia di Terni (i %) che in quella di Perugia (0,4%). Al 15 ottobre 1961 si registrano 788.546 unità di popolazione residente, denotando una diminuzione annua dal 1951 pari al 3,1%. La densità media della popolazione è salita dal 1936 al 1951 da 85,4 ab. per km2 a 98,5; la provincia di Perugia registra il valore medio di 92, mentre quella di Terni di 105 ab. per km2.

La superficie complessiva della regione (km2 8461,68) risulta diminuita di circa 38 km2 in seguito a rettifiche di confini e al distacco del comune di Monterchi che dalla provincia di Perugia è passato a quella di Arezzo. Altre variazioni amministrative sono rappresentate dalla costituzione di due comuni in provincia di Terni, Montecchio e Stroncone, i cui centri principali facevano già parte rispettivameute dei comuni di Baschi e di Terni e di uno in provincia di Perugia, Valtopina, la cui area per la massima parte apparteneva precedentemente al comune di Foligno. Nel complesso il numero dei comuni è salito da 89 a 91.

L'emigrazione non presenta valori elevati, oscillando tra i 400.450 individui, e mantiene un carattere di temporaneità.

Notevole è l'aumento della produzione cerealicola pur essendosi mantenuta pressoché inalterata l'estensione delle colture: da 1.824.800 q (1936) il frumento è passato a 3.752.900 q (1958). È diminuita l'area destinata alla coltura del granoturco ma il prodotto è rimasto quasi invariato. La coltura delle fibre tessili è stata fortemente incrementata: alla canapa vengono ora destinati 159 ha ed al lino 300. La produzione del tabacco nel 1958 è stata pari a 107.404 q; dal 1936, cioè, si è quintuplicata. Notevole è l'incremento delle produzioni nel settore dell'orticoltura, dove risultano in aumento soprattutto i pomodori, i cavoli e i cavolfiori che dal 1936 al 1958 sono passati rispettivamente da 102.070 a 556.650, da 17.900 a 40.200, da 12.250 a 29.250 q. La coltura delle olive è stata danneggiata da inverni particolarmente freddi e di conseguenza la produzione di olio ha subìto una temporanea diminuzione.

Anche l'allevamento è stato ulteriormente incrementato per quanto si riferisce ai bovini e ai suini che nel 1958 erano rispettivamente 228.000 e 301.000 capi; gli altri animali (ovini, caprini, cavalli) sono invece in forte diminuzione.

Secondo il censimento del 1951 la popolazione attiva era composta di 342.448 unità, di cui 192.761 addetti all'agricoltura e il resto a varî rami di industria e artigianato.

La rete stradale è stata migliorata ed aumentata ed oggi conta un complesso di 4690 km di strade statali, provinciali e comunali. Gli autoveicoli da poco più di 6000 nel 1937 hanno raggiunto nel 1958 le 41.538 unità; sorprendente è stato l'aumento del numero dei trattori agricoli.

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