Zevi, Tullia

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Giornalista italiana (Milano 1919 - Roma 2011). Di famiglia ebraica, con un padre antifascista, dopo la promulgazione delle leggi razziali, ha dovuto lasciare gli studi alla facoltà di Filosofia dell'università di Milano, e ha trascorso gli anni della guerra prima a Parigi, dove ha proseguito gli studi alla Sorbona, e poi negli Stati Uniti, dove ha studiato alla Juillard School of Music di New York e al Radcliff College di Cambridge e ha suonato l'arpa in diverse formazioni, anche nella New York City Simphony Orchestra. A New York ha frequentato  i circoli antifascisti e ha iniziato la carriera di giornalista lavorando presso una radio locale italoamericana. Tornata in Italia, nel dopoguerra ha documentato la tragedia della Shoah al processo di Norimberga, ha lavorato per oltre trent’anni  al quotidiano israeliano Ma'ariv e per il londinese The Jewish Chronicle, è  stata anche corrispondente della Jewish Tepegraphic Agency e del Religious News Service di New York. Impegnata attivamente all'interno della comunità ebraica, è stata dal 1978 per cinque anni vicepresidente dell’UCEI, Unione delle comunità ebraiche italiane, di cui è stata poi presidente, prima donna a ricoprire tale ruolo. Z. è stata anche presidente dello European Jewish Congress e membro dell'esecutivo dello European Congress of Jewish Communities. Nel 1998 è stata eletta membro della Commissione per l'Interculturalismo del Ministero dell'Istruzione e membro della Commissione Italiana dell'UNESCO. Nel 2007 ha pubblicato l'autobiografia Ti racconto la mia storia. Nel 1992 è stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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