TRANSPADANA

Enciclopedia Italiana (1937)

TRANSPADANA

Pietro Romanelli

. Il nome di regio transpadana, o Italia transpadana per designare la parte della Gallia cisalpina a settentrione del Po cominciò ad essere usato nel I secolo a. C., dopo che la concessione del diritto di cittadinanza romana alla parte a mezzogiorno del fiume aveva creato fra le due regioni una disparità di condizioni politiche, che scomparve soltanto dopo che nel 49 a. C. Cesare largì lo stesso diritto anche ai Transpadani.

Con la divisione augustea dell'Italia in regioni, il nome Transpadana fu dato all'undecima regione, la quale tuttavia non abbracciò tutto il paese a settentrione del Po, ma soltanto quello ad occidente, mentre le terre ad oriente fecero parte della regione decima: Venetia et Histria.

Confine fra le due regioni erano il lago d'Iseo, il medio corso dell'Oglio, e una linea che da questo andava alla confluenza dell'Adda col Po. Questo segnava il confine meridionale della regione dalla parte dell'Aemilia e della Liguria. Verso occidente, nella valle della Dora Riparia, la Transpadana terminava ad Avigliana, al confine con la provincia delle Alpi Cozie, verso settentrione invece giungeva alla catena principale delle Alpi e ai valichi del Piccolo e Gran S. Bernardo.

La regione comprendeva pertanto i distretti degl'Insubri (con Mediolanum), dei Salassi (con Augusta Praetoria) e dei Taurini (con Augusta Taurinorum). oltre a quelli di popoli di minore entità, quali i Libici intorno a Vercelli e i Vertamacori intorno a Novara.

La lex Pompeia de Gallia citeriore aveva già portato alla creazione di varie colonie di diritto latino; già prima, nel 100 a. C., era stata stabilita la colonia romana di Eporedia (Ivrea); in seguito alla pacificazione della regione dei Salassi e dei popoli alpini, Augusto fondò le altre due colonie ora ricordate (Augusta Praetoria e Augusta Taurinorum): la regione è tuttavia fra tutte le regioni dell'Italia Augustea quella che conta minor numero di città.

Del tempo di Traiano conosciamo un legato Augusti pro praetore regionis Transpadanae, forse incaricato di una speciale missione di carattere militare; legati mandati per le operazioni di leva nella regione sono ricordati più tardi. Dopo Diocleziano, quando l'ordinamento provinciale è esteso anche all'Italia, la Transpadana è unita alla Liguria ed è governata da un consularis che risiede a Mediolanum.

Due erano le vie principali che attraversavano la regione da est ad ovest, l'una più settentrionale che, venendo da Brixia, per Bergomum (Bergamo), Mediolanum, Novaria e Vercellae andava ad Eporedia, dove si congiungeva con quella che veniva da Augusta Taurinorum, e donde poi proseguiva per i valichi alpini della valle d'Aosta, e un'altra, più meridionale, che provenendo da Placentia passava per Ticinum (Pavia), Laumellum (Lomello), Rigomagus, facendo capo ad Augusta Taurinorum. Da esse si distaccavano verso settentrione o verso occidente le vie dei passi alpini, e verso sud quelle dell'Emilia e della Liguria.

Bibl.: Th. Mommsen e F. Marquardt, Organisation de l'empire romain, II; H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1908, p. 160 segg.; Corp. Inscr. Lat., V.