Traffico

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

traffico

Leopoldo Benacchio

Il movimento di mezzi, persone o informazioni

Con il termine traffico intendiamo il movimento complessivo di vari mezzi di trasporto su strada o ferrovia, per mare e per via aerea. Traffico è però anche quello dei messaggi postali, delle conversazioni telefoniche e dei dati sulle reti di calcolatori. Il problema principale di qualunque tipo di traffico è la sua regolamentazione, tesa a rendere il percorso di viaggio più breve possibile

Bilanciare velocità e sicurezza

Quando parliamo di traffico ci viene in mente probabilmente l’incessante flusso di auto che percorre le vie delle nostre maggiori città e le autostrade. In effetti quello cittadino di automobili, autobus, motociclette, biciclette e pedoni è un ottimo esempio – forse il più complicato da risolvere! – delle difficoltà associate a un qualunque tipo di traffico. L’obiettivo principale è quello di rendere il traffico il più fluido e veloce possibile, compatibilmente con la sicurezza. I mezzi di trasporto – ma anche i pedoni – devono percorrere corsie obbligate, le strade, che possono avere uno o più sensi di percorrenza e diversa larghezza, e quindi capienza. Il primo problema da risolvere è costituito dal fatto che le strade si intersecano fra loro negli incroci. Oltre alla direzione da tenere nella marcia – destra nella maggior parte dei paesi, Italia inclusa, o sinistra in paesi fra i quali Regno Unito, Australia, Giappone, Repubblica Sudafricana, India, Nuova Zelanda, Tanzania – occorre stabilire quindi anche le regole di precedenza nel caso in cui più auto, provenienti da strade e direzioni diverse, arrivino allo stesso incrocio nel medesimo momento.

Queste regole possono essere sottintese – per esempio, in assenza di indicazioni si deve dare sempre la precedenza a chi viene da destra –, ma più spesso sono dettate esplicitamente da segnali, indicazioni sulla strada o semafori. La casistica del traffico su strada è ben più ampia e la sua risoluzione è affidata a leggi precise, i codici stradali. Organizzare il traffico stradale non è semplice per molti motivi, innanzitutto per la quantità di veicoli che percorrono una strada – spesso superiore alle capacità di smaltimento delle vie di percorrenza stesse –, e poi per le fluttuazioni del numero complessivo di veicoli o per i molti comportamenti scorretti dei guidatori, con l’ulteriore complicazione che più il traffico è caotico più si tende a non rispettare le regole.

Non ci sono solo le auto

Non meno importante di quello automobilistico è il traffico ferroviario, marino e aereo. Le condizioni sono diverse da mezzo a mezzo. I treni sono obbligati a percorrere le linee ferroviarie: il loro passaggio sugli scambi o nelle stazioni deve essere attentamente regolato; gli aeroplani possono percorrere solo vie – ovviamente immateriali – chiamate corridoi aerei, ma in fase di decollo e atterraggio rischierebbero continuamente la collisione se non vi fossero sofisticati sistemi, in parte automatici ma in buona parte umani, di controllo del volo; le navi invece hanno ampia possibilità di scelta quando sono in mare aperto. La regolazione di questi tipi di traffico è basata sulla presenza di un controllo centralizzato e autoritario, specie nel caso di treni e aerei; per le navi il controllo viene esercitato solo in prossimità dei porti, dove spesso le navi, per entrare, devono ‘mettersi in coda’.

Quando il traffico è fatto di messaggi

Il traffico postale, telefonico e dei dati su Internet presenta forti analogie con quello automobilistico. La quantità di messaggi da smaltire è ampiamente variabile e spesso imprevedibile, e le strutture di trasporto devono essere dimensionate per un traffico molto sostenuto; come nel caso delle autostrade: durante le ore di punta tali vie sono spesso molto ‘trafficate’. Sulle reti che gestiscono i miliardi e miliardi di messaggi che si intersecano in ogni secondo lungo le fibre ottiche che avvolgono la Terra sono presenti computer e apparecchi elettronici che agiscono come semafori e che regolano gli incroci, le precedenze e le code.

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