Itō, Toyo. - Architetto giapponese (n. Seul 1941). Laureatosi nel 1965 all'Università di Tokyo e influenzato da K. Shinoara, ha collaborato con K. Kikutake (1965-69). Nel 1971 ha fondato lo studio Urban Robot, ribattezzato nel 1979Toyo Ito & Associated. Notevoli, tra le opere realizzate: la Torre dei venti a Yokohama (1986); il museo municipale a Yatsushiro, nella prefettura di Kumamoto (1988-91); l'Uovo dei venti a Ohkawabata, Tokyo (1988-91); il museo municipale a Shimosuwa-Machi, prefettura di Nagano (1990-93); la casa di riposo per anziani (1992-94) e la caserma dei vigili del fuoco (1992-95) a Yatsushiro; l'Amusement Complex H a Tokyo (1993); la Guest House per la Sapporo Beer a Hokkaido (1993) e la mediateca a Sendai (1995-2000), premiata con il World Architecture Award (2002) come migliore edificio asiatico; la casa di Sakurajosui, Tokyo (1997-2000); la copertura polimaterica del parco agricolo di Oita (2001); i padiglioni Brugge Pavilion, in Belgio, e Serpentine Gallery Pavilion, a Londra, entrambi del 2002; l'Omotesando Building, Tokyo (2002-03); il Matsumoto Performing Arts Centre, Nagano (2001-04); l’Hopital Cognac-Jay di Parigi (2005).
Architetto giapponese (n. Seoul, Corea del Sud, 1941) fondatore nel 1971 dello studio Urban robot (Urbot) a Tokyo, denominato dal 1979 Toyo Ito & associates, architects, è fra gli interpreti più innovativi al mondo, capace di porsi in una particolare confluenza tra la cultura orientale e le esperienze ...
Architetto coreano, nato a Seul il 1° giugno 1941. Ha studiato architettura in Giappone, laureandosi presso il Department of architecture dell'università di Tokyo nel 1965. Dal 1965 al 1969 lavora per Kiyonori Kikutake Architect and Associates. Formatosi all'interno della cultura architettonica giapponese ...
-ito. – Suffisso che nella nomenclatura chimica dei composti inorganici indica i sali derivanti da acidi il cui nome termina con il suffisso -oso: per es., clorito è ogni sale dell’acido cloroso, solfito ogni sale dell’acido solforoso, ecc.