Tossina

Dizionario di Medicina (2010)

tossina


Sostanza, prodotta da un organismo vivente, avente azione dannosa anche a minime dosi su altri organismi. Le t. possono avere varia origine: microbica (elaborate da batteri, miceti, virus), vegetale (fitotossine), animale (zootossine, come per es. i veleni dei serpenti). Si possono distinguere in base alla natura biochimica in t. proteiche e t. glicolipidiche: la differenza di struttura si accompagna a tutta una serie di comportamenti (resistenza al calore e agli agenti fisico-chimici, peso molecolare, potere antigenico, trasformabilità in tossoidi, ecc.) che valgono a caratterizzare la t. stessa. Un‘altra classificazione prende in considerazione l’organo bersaglio della t., e quindi si hanno t. citolitiche, capaci di ledere le membrane cellulari dei globuli rossi (perciò dette anche emolisine); t. neurotrope, cui appartengono la t. tetanica e quella botulinica, lesive su cellule e terminazioni nervose; enterotossine, che agiscono a livello intestinale e sono alla base dei quadri tossici conseguenti all’ingestione di alimenti contaminati; t. epatotossiche, come le aflatossine e le fumonisine, con effetti cancerogeni sull’epatocita.

Tossine batteriche

Svolgono un ruolo patogenetico particolarmente significativo, e sono classicamente distinte in esotossine (di natura proteica, liberate dal batterio all’esterno, ad alto potere antigenico) e in endotossine (costituite da lipopolisaccaridi, meno potenti delle esotossine, situate nella parete cellulare di batteri gram-negativi, molto resistenti al calore, con potere antigenico). Vi sono poi t. batteriche che agiscono al di fuori delle cellule colpite, senza penetrare in esse, interagendo a livello della membrana della cellula bersaglio; ma la maggior parte delle t. è capace di attraversare la membrana e, una volta all’interno della cellula, di alterare le funzioni regolatrici della cellula.