TORQUEMADA, Tomás de

Enciclopedia Italiana (1937)

TORQUEMADA, Tomás de


Nato circa il 1420 (a Torquemada o a Valladolid), morto in Ávila il 16 settembre 1498, nipote del precedente. Egli entrò nell'ordine domenicano e si acquistò una posizione di grande importanza, divenendo priore del convento di Santa Cruz di Segovia e poi confessore di Ferdinando il Cattolico e di Isabella di Castiglia. Finalmente, il 2 agosto 1483, veniva nominato inquisitore generale dei regni di Castiglia e di León; il 17 ottobre dello stesso anno la sua giurisdizione veniva estesa anche all'Aragona, alla Catalogna e a Valencia. Posto così a capo dell'Inquisizione di Spagna, ch'egli stesso organizzò con la sua "Istruzione" del 1484 (v. inquisizione), il T. svolse un'azione implacabile soprattutto contro gli Ebrei, sino a ottenere, nel 1492, dai Re Cattolici, la loro espulsione dalla Castiglia e dall'Aragona.

Uomo indubbiamente di costumi integerrimi, ma animato da uno zelo eccessivo e quindi di una estrema durezza e severità nell'esplicazione del suo compito, il T. è passato alla storia come il simbolo stesso della Inquisizione, come la personificazione dell'intolleranza religiosa; e se parte delle accuse rivolte contro di lui - anche per quanto concerneva la sua vita privata - sono risultate o infondate o esagerate, è tuttavia certo che l'azione sua fu, sempre, ispirata alla più decisa intransigenza.

Bibl.: V. inquisizione. Inoltre, per l'"Istruzione" del 1484, cfr. Reuss, Sammlung der Instruktionen des spanischen Inquisitionsgerichts, Hannover 1788.