Titanic

Enciclopedia del Cinema (2004)

Titanic

Roy Menarini

(USA 1995-97, 1997, colore, 194m); regia: James Cameron; produzione: James Cameron, Jon Landau per Lightstorm/20th Century-Fox/Paramount; sceneggiatura: James Cameron; fotografia: Russell Carpenter; montaggio: Conrad Buff, Richard A. Harris; scenografia: Peter Lamont; costumi: Deborah L. Scott; musica: James Horner.

Al centro dell'interesse di alcuni cacciatori di tesori c'è il mitico Cuore dell'Oceano, diamante probabilmente sepolto nel relitto del Titanic. Brock Lovett, avventuriero alla ricerca del monile, guida una spedizione negli abissi ed entra nella nave affondata, ormai uno spettro di funerea eleganza. Il gioiello non si trova, in compenso Brock mette le mani su un delicato ritratto di donna, che si scopre essere quello della sopravvissuta Rose DeWitt Bukater. L'anziana signora contatta Brock e comincia a raccontargli la straziante storia del viaggio del Titanic, dal 10 al 14 aprile 1912. Rose, giovane aristocratica, si è imbarcata sulla nave in vista del matrimonio col facoltoso, e non amato, Cal. La conoscenza con Jack avviene per puro caso: il giovane è infatti un giocatore e un baro, che vive di espedienti e ha vinto alle carte un biglietto di terza classe. Una notte, Jack salva Rose che sta per suicidarsi, lasciandosi cadere dal ponte della nave. Sbocciata una forte attrazione tra i due, non rimane che abbandonarvisi. Rose rifiuta il diamante che Cal le offre come pegno di fidanzamento, Jack riesce a mettersi nei guai ogni volta che gli altolocati della prima classe lo vedono intorno alla bella giovane. Ma lei cede all'irruenza dello spasimante e si fa ritrarre nuda nel disegno rimasto intatto per oltre ottant'anni. Intorno alla mezzanotte del 14 aprile, però, il Titanic urta contro un iceberg e comincia ad affondare. Tutti i soccorsi sono inutili, il panico si diffonde man mano che le persone si accorgono di essere destinate a morire. Le poche scialuppe vengono prese d'assalto in ordine di censo, la carneficina è inesorabile. Rose e Jack si trovano in acqua aggrappati a un pezzo del relitto. Jack decide di lasciarsi morire di freddo, nel mare, pur di lasciare a Rose il posto all'asciutto e permetterle di sopravvivere. Una scialuppa di salvataggio giunge a recuperarla. Tornati al giorno d'oggi, si scopre che Rose conserva ancora segretamente il Cuore dell'Oceano, rimasto nella tasca del cappotto di Cal che lei indossava al momento della tragedia. Mentre Brock e gli assistenti dormono, Rose lo getta nel mare, assicurandolo alla memoria dei flutti.

Kolossal di lunga e difficile gestazione, il film rappresenta l'apice della carriera di James Cameron, regista nato nella palestra artistica di Roger Corman e divenuto nel tempo affidabile autore di intelligenti blockbusters di fantascienza (The Terminator ‒ Terminator, 1984; Terminator 2: Judgment Day ‒ Terminator 2: Il giorno del giudizio, 1991; AliensAliens: Scontro finale, 1986; The Abyss, 1989). Titanic racconta la più nota tragedia della navigazione con un occhio al fantastico e uno al melodramma. Benché tutti sappiano come è andata a finire l'infausta notte di aprile del 1912, Cameron riesce a costruire un clima di suspense e avventura, attraverso cui conferma le proprie doti di regista adrenalinico e a suo modo 'estremo'. D'altra parte, il grande successo del film è certamente da attribuire agli elementi melodrammatici, giocati con grande sapienza grazie a una messa in scena fiammeggiante, a un uso espressivo del colore vicino al vecchio Technicolor e al trionfo divistico di Leonardo DiCaprio.

Lungo oltre tre ore, Titanic risulta fortemente diviso in due parti. Nella prima, per molti critici la meno convincente, vengono poste le basi per l'identificazione con le vittime e si accenna a una critica sociale dai toni un po' ingenui; nella seconda, invece, vi è l'affermazione più potente di un cinema catastrofico dove l'uso degli effetti speciali sbalordisce tanto quanto la forza espressiva ottenuta dal regista. L'agonia della nave supera persino quella dei suoi ospiti, tanto che qualcuno ha parlato anche di 'tragedia della macchina'. In verità, Cameron sa bene come amministrare le emozioni del pubblico e costruisce un sorprendente congegno patetico di fronte al quale è difficile non rimanere ammirati.

Le interpretazioni intorno al film si sono sprecate. C'è chi vi ha identificato l'esempio più concreto di un cinema postmoderno fatto di decine di generi tra loro mescolati e tenuti insieme dalla meraviglia tecnologica, chi ha cercato di sottolineare la contraddizione fra tecnofobia (la hybris dell'uomo che costruisce il Titanic) e tecnofilia (tutto il film è dominato dalla grafica digitale), chi ha posto l'accento sulla rappresentazione della donna o al contrario sulla dimensione angelica di Jack, chi infine ha voluto scorgere nella pellicola elementi involontariamente sperimentali e avanguardistici. È probabile, comunque, che Titanic sia destinato a rimanere per lungo tempo un punto di riferimento del cinema contemporaneo, non fosse altro per la capacità di coniugare grande spettacolo popolare e innovazione tecnologica prodotta dalle immagini di sintesi. Il film è stato girato grazie alla pressoché completa ricostruzione in studio della nave, tanto da far lievitare il budget fino a 100 milioni di dollari. Gli incassi, tuttavia, si sono rivelati i più alti della storia del cinema, e gli undici Oscar hanno fatto il resto.

Interpreti e personaggi: Kate Winslet (Rose DeWitt Bukater), Leonardo DiCaprio (Jack Dawson), Billy Zane (Cal Hockley), Kathy Bates (Molly Brown), Bill Paxton (Brock Lovett), Gloria Stuart (Rose DeWitt Bukater anziana), Frances Fisher (Ruth DeWitt Bukater), Bernard Hill (capitano E.J. Smith), Jonathan Hyde (Bruce Ismay), David Warner (Spicer Lovejoy), Victor Garber (Thomas Andrews), Danny Nucci (Fabrizio De Rossi), Suzy Amis (Lizzy Calvert), Ewan Stewart (Murdoch), Jenette Goldstein (mamma irlandese), Anatoly M. Sagalevitch (Anatoly Mikailavich), Nicholas Cascone (Bobby Buell), Richard Graham (Bob Rowe), Paul Brightwell (Robert Hichens), Ron Donachie (Joseph Bailey), Charlotte Chatton (Madeline Astor), Fannie Brett (Madame Aubart).

Bibliografia

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