Timone

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timone Organo di governo di un’imbarcazione o di un aeromobile.

fig. 1

In marina, nella sua forma più semplice il t. è costituito da una pala girevole intorno a un asse verticale, collegato a cerniera col dritto di poppa o sospeso sotto di essa. Ruotando il t. di un certo angolo, l’azione dell’acqua sulla superficie laterale del t. dà luogo a un movimento (detto di evoluzione) rispetto al centro di gravità della nave, che la fa ruotare quando è in moto. Il t. può assumere le forme più diverse a seconda del tipo di nave cui deve adattarsi, delle sue dimensioni, del sistema di propulsione, del materiale di costruzione ecc. Nella forma comune si compone (fig. 1) di una superficie piana a, pala, di forma più o meno rettangolare, il cui bordo posteriore b prende il nome di spalla. La pala è collegata lungo il suo spigolo anteriore a un albero c, asse o fusto, ed è rinforzata da alcuni bracci d, bandelle, che portano alla loro estremità prodiera e, maschio, e quindi lungo l’asse stesso, dei cardini f, agugliotti, che trovano alloggio in altrettante ghiere g, femminelle, fissate al dritto di poppa, h, detto anche dritto del timone. L’ultima femminella i, che talvolta supporta il t., è detta calcagnolo. L’asse si prolunga verso l’alto e penetra attraverso un apposito foro l, losca, nell’interno della volta di poppa, ove termina con un rinforzo, detto testa del t., al quale viene applicato il momento torcente per la manovra del timone. La superficie della pala, pari a 1/30-1/60 dell’area di deriva (lunghezza della nave al galleggiamento moltiplicata per l’immersione media) può avere le fogge più svariate: allargata verso l’alto nei velieri, verso il basso per le navi a elica, rettangolare o quadrata, rotondeggiante o ovale, a spigoli vivi o smussati ecc. Una configurazione speciale può assumere la pala nei t. compensati, quando cioè, per diminuire lo sforzo necessario alla manovra, viene aggiunta una porzione (compenso, m in fig.), spesso di minore altezza, disposta anteriormente all’asse di rotazione del timone. Per il governo delle grandi navi, i t. più diffusi sono quelli la cui pala, a doppio fasciame o a dislocamento, ha la forma di una piccola carena, con sezioni orizzontali a goccia o pisciformi, costituita da un’intelaiatura interna di acciaio fuso o di profilati e ricoperta da tutt’e due i lati con fasciame di lamiere, come uno scafo. La manovra del t. si compie mediante una leva, barra, applicata alla testa dell’asse, che, nel caso di piccole imbarcazioni da pesca, da diporto ecc., viene impugnata dal timoniere stesso. Per il governo delle grandi navi, i t. sono basati su sistemi meccanici più complessi azionati da appositi servomotori, manovrati da sistemi computerizzati: per il governo del t. la tradizionale ruota è stata sostituita da un volantino o una barra di comando, situati nei banchi di manovra della nave.

In aeronautica, il t. (detto anche t. di direzione), è la parte mobile del piano di coda verticale (➔ piano) che dà luogo a coppie aerodinamiche necessarie a governare il velivolo e a garantirne la stabilità sul piano orizzontale e che è manovrato mediante la pedaliera. Le superfici mobili, con struttura simile a quella di un’ala, sono incernierate ai piani fissi degli impennaggi, con accorgimenti tali da evitare vibrazioni (compensazione) e agevolare il pilota nel comando (➔ aeroplano). Il t. d’acqua, posto all’estremità dello scafo o dei galleggianti e asservito alla pedaliera, è di uso particolare per le manovre di flottaggio degli idrovolanti.

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