Riemenschneider, Tilman

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Scultore tedesco (Osterode 1460 circa - Würzburg 1531). L'opera di R. rappresenta una delle più alte espressioni del linguaggio plastico tardogotico tedesco. I suoi capolavori, soprattutto altari in legno, arenaria e alabastro, sono caratterizzati da un'armoniosa interpretazione dei modi gotici e da un trattamento eccezionalmente esperto delle superfici. Grazie anche all'estesa attività della sua bottega, di cui si valse largamente, ebbe un'influenza vasta e profonda sulla scultura tedesca del periodo.

Vita

Si formò a Erfurt come scultore in alabastro e a Ulma si perfezionò nella scultura lignea. Dal 1483 si stabilì a Würzburg, dove, oltre ad avere un'attiva bottega, ebbe numerosi incarichi nel consiglio della città, e ricoprì la carica di borgomastro nel 1520-21; nel 1525, durante la guerra dei contadini, per aver preso posizione in favore di questi ultimi, fu arrestato e messo alla tortura.

Opere

Le sue prime opere sono l'altare della Santa Maddalena nella parrocchiale di Münnerstadt (1490-92), di cui si conservano parti a Monaco, Bayerisches Nationalmuseum, e a Berlino, Staatliche Museen, e le statue di pietra di Adamo ed Eva eseguite per la Marienkapelle (1491-93, Würzburg, Mainfränkisches Museum), in cui la ricerca di purezza e spiritualità della forma e la delicatezza dei gesti già rivelano lo stile estremamente personale dell'artista, caratterizzato da grande armonia ed equilibrio. Scolpì numerosi monumenti funebri per il duomo di Würzburg, come quello del vescovo Rudolf von Scherenberg (1496-99), uno dei capolavori della scultura tardogotica in Germania, caratterizzato dalla sensibile resa dell'individualità nel ritratto del defunto; quelli di Konrad von Schaumberg (1499) e di Lorenz von Bibra (1519 circa). Eseguì inoltre il monumento dell'imperatore Enrico II e della moglie Cunegonda (1499-1513) nel duomo di Bamberga. R., che in molte composizioni si ispirò alle stampe di M. Schongauer, raggiunse i migliori risultati della maturità nei suoi altari: opere di grande perfezione formale, sottolineata dall'effetto di superficie dato dalla rinuncia alla finitura cromatica delle sculture lignee, che spesso presentano solo la coloritura delle labbra e degli occhi. Del 1501-05 è l'altare dell'Ultima cena in S. Giacomo a Rothenburg, seguito dagli altari della Vergine a Creglingen (1505 circa), della Crocifissione a Dettwang, della Deposizione a Maidbronn (1523 circa).

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