CAVALLO, Tiberio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 22 (1979)

CAVALLO, Tiberio

Ugo Baldini

Nacque a Napoli il 30 marzo 1749. Figlio di un medico, per motivi non noti nel 1771 si recò in Inghilterra, ove fece pratica nell'attività bancaria e commerciale. Si ignora se a Napoli egli avesse seguito corsi universitari: certo è che si dedicò all'attività scientifica su un piano pratico-sperimentale, accessibile anche ad un dilettante di alto livello. In Inghilterra frequentò gli avanzati circoli scientifici londinesi, traendone l'impulso a sviluppare ancor più il suo interesse per l'indagine naturalistica destinato a divenire esclusivo, tanto che abbandonò definitivamente le attività commerciali, favorito in ciò da una certa autosufficienza economica.

Orientò dapprima i suoi studi verso i fenomeni elettrici, scrivendo l'articolo Extraordinary electricity of the atmosphere observed at Islington (nell'ottobre 1775), pubblicato nelle Philosophical Transactions for 1776 della Royal Society e poi di nuovo a Londra nei Surgeon's Annals of Electricity (1841 pp. 158 ss.). Nel 1777 seguì, sempre a Londra, la sua opera più vasta sull'argomento, A complete treatise on electricity in theory and practice, with original experiments, sollecitamente tradotta in italiano (Firenze 1779), in tedesco (Leipzig 1785) e in francese (Paris 1785), e più volte ristampata in Inghilterra con correzioni ed aggiunte (ed. londinesi del 1782, 1786, 1795; le ultime due in tre volumi).

Nell'introduzione all'opera il C. avverte che, per la situazione di arretratezza degli studi sull'elettricità, non è facile districare in essi i fatti accertati dalle teorie più o meno probabili e dalle ipotesi meramente congetturali. Con empirismo tipicamente britannico, che aveva agevolmente assorbito, egli distingue tali differenti elementi nella congerie della produzione corrente, insistendo particolarmente sugli aspetti sperimentali e verificabili. L'intera materia risulta così divisa in quattro parti, dedicate alle leggi fondamentali dell'elettricità, alle teorie sulla sua natura, alle sue applicazioni pratiche e ad una serie di nuovi esperimenti effettuati dall'autore. In quest'ultima parte sono descritti un perfezionato elettroscopio a repulsione e una bottiglia di Leida di piccole dimensioni, che fu apprezzata anche dal Volta con cui il C. entrò in corrispondenza.

Nello stesso volgere di tempo, e a livello più applicativo, gli interessi del C. per l'elettrologia si manifestano anche nella Theory and practice of medical electricity (London 1780; trad. ital. Napoli 1784), che occupa uno dei primi posti nell'indagine sui rapporti tra elettricità e meccanismi fisiologici. A partire dal 1780 le sue ricerche subiscono un parziale mutamento di direzione, forse non casualmente contemporaneo alla sua ammissione alla Royal Society, avvenuta nella seduta del 9 dic. 1779. I suoi studi si concentrano ora sulla fisica terrestre nei suoi aspetti barologici, idraulici, geodetici e meteorologici, anche in relazione con l'orientamento più applicativoe concreto che speculativo della sua mente, e con le sue capacità più critiche che costruttive. Il primo scritto di questa fase è il Treatise on the nature and properties of air, and other permanently elastic fluids. To which is prefixed an introduction to chymistry (London 1781; trad. ted. Leipzig 1783).

Il trattato considera chimica ed idrostatica nel loro influsso sulla composizione e le proprietà fisiche dei fluidi, e particolarmente degli aeriformi. Il C. esamina accuratamente molti degli esperimenti di Priestley sull'aria, e ne propone di nuovi per determinare la composizione dell'atmosfera e le condizioni della sua infiammabilità. Le sue ricerche lo portano a rifiutare l'ipotesi priestleiana del flogisto, senza però che egli sia in grado di avanzarne una sostitutiva. Compie anche delle analisi - per l'epoca assai avanzate - sull'influenza dell'aria e della luce sulla vita delle piante.

Da questi interessi nacque una copiosa serie di indagini dedicata dal C. al problema del volo, che sfociò in quella che è forse la sua opera storicamente più significativa, The history and practice of aerostation (London 1785: trad. franc. Paris 1786; trad. ted. Leipzig 1786).

Già a partire dal 1781 egli aveva studiato il problema del volo aerostatico, e in una memoria presentata nel 1782 alla Royal Society aveva sostenuto che un involucro impermeabile e leggero riempito d'idrogeno si sarebbe potuto innalzare nell'atmosfera. Nello stesso anno aveva tentato di verificare in laboratorio la sua tesi, servendosi di un pallone sferico di carta, che a causa della porosità lasciava sfuggire l'idrogeno, e di vesciche di animali che però per la loro pesantezza non riuscivano a sollevarsi; risultati positivi riuscì ad ottenere soltanto con bolle di sapone riempite con lo stesso gas. Nella History and practice il C.tracciava una cronistoria dei tentativi di volo fino allora effettuati, e studiava il problema scientifico e tecnologico della navigazione aerea mediante pallone. Egli dedicava particolare attenzione al problema della direzione del volo e ai mezzi proposti per controllarlo; respingeva recisamente i fantastici progetti di vele direzionali da applicarsi al pallone, notando che, essendo questo un corpo leggero e mobile, il vento avrebbe agito su di esso esattamente come sulle vele, che perciò non avrebbero potuto comunicargli alcuna spinta. Considerava più realistica una spinta direzionale da ottenersi con detonazione di cariche esplosive, o con l'uso di remi o pale. L'opera è la prima organica trattazione storico-teorica della materia, e costituì uno dei principali punti di riferimento per i suoi cultori contemporanei.

Accanto alla ricerca pura, come ogni ricercatore operante nel sec. XVIII, il C. dovette occuparsi di molti problemi tecnici relativi alla costruzione di strumenti scientifici, i cui requisiti di accuratezza eccedevano quelli della consueta produzione dell'epoca. In tale settore egli fu particolarmente attivo realizzando vari strumenti, tra cui un elettrometro ed un micrometro di concezione originale (Description and use of the telescopial mother-of-pearl micrometer, London 1793). La produzione scritta immediatamente successiva al trattato sul volo comprende alcune comunicazioni accademiche pubblicate nel periodico Philosophical Transactions su argomenti quali gli esperimenti sui colori, il raffreddamento mediante evaporazione, le rilevazioni termometriche e la verifica di alcuni lavori di Volta sull'accumulazione di corrente; si possono inoltre ricordare una serie di note illustrative per tavole mineralogiche (Explanation and index of two mineralogical tables, London 1786; nello stesso anno si ebbe un'edizione ad Halle) e l'importante Treatise on magnetism in theory and practice, with original experiments,London 1787 (ristampato più volte anche all'estero), compendio esauriente ed aggiornato delle conoscenze in quell'epoca.

Dopo una pausa intorno al 1795 la produttività scientifica del C. riprese nel 1798 con l'Essay on the medical properties of factious airs, with an appendix on the nature of the blood, edito a Londra, che si riallaccia alla tematica fisico-medica di alcuni scritti giovanili. Il più ambizioso ed ampio tra gli scritti di questi anni, e di tutta la produzione dell'autore, è però The elements of natural or experimental philosophy, edito a Londra nel 1803 in quattro volumi (Philadelphia 1813; 5. ediz., ibid. 1832). Si tratta di un ambizioso tentativo di disegnare in un quadro unitario la visione del mondo resa possibile dal livello raggiunto dalle scienze dell'epoca, ed in particolare dalla fisica e dalla chimica, facendo il punto su tutti i fenomeni da esse analizzati e spiegati.

Tra gli scritti minori degli ultimi anni si può ancora citare l'articolo On the multiplier of electricity, apparso sul Nicholson's Journal del 1797 (p. 394), nel quale il C. espone i risultati di alcune sue ricerche sulla accumulazione delle cariche elettriche. Interessanti furono alcuni suoi tentativi d'impiego dell'elettricità nello studio delle soluzioni colloidali, per la colorazione di tessuti.

Il C., rimasto sempre in Inghilterra dopo il 1771, morì a Londra il 21 o il 26 dic. 1809.

Fonti e Bibl.: Novelle letter. diFirenze, n.s., X (1779), coll. 299 ss.; XVI (1785), coll. 540 s.; G.Boffito, Il volo inItalia, Firenze 1921, pp. 285-297; F. Tofanelli, Primato del genio ital., Milano 1929, pp. 105, 127; M. Gliozzi, L'elettrologia fino al Volta, Napoli 1937, ad Indicem; A. Mondini, Un precursore dimenticato: T. C.,in Le Macchine, II, (1969-70), pp. 18-26; Biographie Universelle, VII, Paris 1854, p. 257; I. C. Poggendorff, Biographisch-Literarisches Handwörterbuch zur Gesch. der Exacten Wissenschaften, I, ad vocem; Dict. of National Biography, III, pp. 1246 s.; Enc. Ital.,I, p. 645, sub voce aerostato; IX, p. 556.

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