MOORE, Thomas

Enciclopedia Italiana (1934)

MOORE, Thomas

Walter Starkie

Poeta, noto con l'appellativo di Bardo di Erin, nato a Dublino il 28 maggio 1779, morto a Sloperton (Wiltshire) il 28 febbraio 1852. Figlio di un droghiere cattolico, fu, oltre che poeta, anche musicista. Nel 1794 entrò come studente al Trinity College di Dublino; dopo essersi laureato passò (1799) a Londra ed entrò al Middle Temple per studiarvi giurisprudenza. Fin dai primi anni dimostrò viva tendenza agli spettacoli teatrali e nei Memoires egli descrive i suoi successi come cantore di ballate. Durante la permanenza al Trinity College il M. aveva stretto relazioni con Robert Emmet, il famoso patriota irlandese e capo del partito rivoluzionario. In quegli anni egli tradusse le odi di Anacreonte che pubblicò nel 1800. Il libro fu accolto con lodi dalla critica e il M. fu ricercato dalla società londinese per la sua bella voce e le sue maniere gentili. Nel 1803 fu nominato a un posto di governo a Bermuda; ma in tale residenza rimase solo un anno, tornando quindi in Inghilterra, dopo un giro in America e nel Canada. Appunto mentre era nel Canada scrisse The Canadian Boat-Song che divenne popolare; e durante questo periodo scrisse anche canzoni pubblicate con la musica del londinese James Carpenter.

È degno di nota che, soprattutto per gl'influssi subiti all'estero, il M. lasciò cadere le antiche idee democratiche che aveva assorbito dall'Emmet e da altri amici irlandesi. Nel 1806 egli pubblicò Odes and Epistles, ma il libro fu severamente criticato dalla Edinburgh Review. Il M. sfidò allora il critico a un duello alla pistola che fu combattuto senza proiettili e che il Byron satireggiò spietatamente. Nel 1811 il M. sposò l'attrice Bessy Dyke (1793-1865) e dopo aver vissuto qualche anno a Londra si stabilì a Sloperton Cottage. Nel 1807 aveva cominciato a pubblicare le prime raccolte delle Irish Melodies, l'opera, cioè, per la quale il M. è maggiormente noto.

Tra il 1807 e il 1834 ne apparvero tre parti. L'idea di questa pubblicazione fu suggerita al M. da William Power, libraio di musica, il quale desiderava fare qualcosa di simile alla raccolta di Scottish Songs di G. Thomson, della quale R. Burns era stato il principale collaboratore. I primi sei fascicoli della raccolta contenevano le più popolari tra le canzoni del M. che furono così bene accolte dal pubblico, da essere ristampate molte volte. Per quanto riguarda la musica, il M. saccheggiò senza ritegno le raccolte di Irish Airs fatte da E. Bunting e pubblicate nel 1796 e 1807. È da notare che spesso il M. adattò le proprie canzoni ad arie cui in origine erano adattate canzoni comiche. Per i primi fascicoli delle Irish Melodies la musica fu scritta da J. Stevenson al quale, dopo il nono fascicolo, succedette il Bishop.

Nel 1816 il M. cominciò a pubblicare i Sacred Songs e poi una scelta di arie nazionali. Nel 1811 scrisse un'opera, intitolata M. P. or the Blue Stocking, musicata da C. E. Horn, la quale però non ebbe successo. Nel 1817 pubblicò il poema orientale Lalla Rookh che ebbe a quel tempo grande favore in Inghilterra e all'estero. Il suo editore, Longmans, gli pagò 3000 ghinee. Nel 1819 il M. si recò in Italia con lord J. Russell e trascorse qualche tempo a Venezia col Byron con cui fin dal 1811 era stato in molta amicizia. Dopo aver visitato Roma si recò a Parigi, dove rimase fino al 1822 e dove scrisse The Loves of the Angels (1823) e The Epicurean (1827). Gli ultimi trent'anni della vita li trascorse nel Wiltshire e scrisse The Memoirs of Captain Rock (1824), The History of Ireland (1827), le biografie di Sheridan, Byron e lord Ed. Fitzgerald.

Al M. piacque moltissimo di cantare le proprie canzoni in riunioni di conoscenti e fu sempre circondato da ammiratori. Durante la vita godette una popolarità uguale a quella di Byron e sopravvisse nella memoria degli uomini come il dolce cantore del principio del sec. XIX: nei romanzi dei vittoriani si trovano molti riferimenti alle canzoni del M. Dalla critica odierna, specialmente da scrittori e musicisti irlandesi, egli è giudicato severamente per la sua sentimentalità e la sua artificialità.

Opere: Oltre a quelle citate: Memoirs, Journal, Correspondence, a cura di lord J. Russell, voll. 8, Londra 1852-56.

Bibl.: G. Vallat, Th. M., Parigi 1886; S. Gwynn, Th. M. (nella collezione English Men of Letters), Londra 1905.