BENFEY, Theodor

Enciclopedia Italiana (1930)

BENFEY, Theodor

Ambrogio Ballini

Uno dei maggiori pionieri degli studî indologici in Europa. Nato a Norten presso Gottinga, il 28 gennaio 1809, morto a Gottinga il 26 giugno 1881. Si diede da principio all'apprendimento delle lingue e agli studî classici. Compiuti nel 1826 i corsi universitarî a Gottinga, nel 1829 otteneva la libera docenza con lo scritto Observationes ad Anacreontis fragmenta genuina. Tra il 1839 e il 1842 pubblicava il Griechisches Wurzellexicon, in due voll., mentre frattanto svolgeva la sua attività pur nell'ambito delle lingue semitiche. Infatti, in uno studio (Berlino 1836) sui nomi dei mesi semitici, ne dimostrava la derivazione dai persiani e in un altro posteriore sosteneva il nesso semitico della lingua egiziana (Berlino 1844). Traduceva anche ed illustrava le iscrizioni cuneiformi persiane note a quel tempo (Berlino 1847). Intrapreso fin dal 1833 lo studio del sanscrito senza guida di maestro, dopo pochissimo tempo pubblicava una recensione dell'edizione del Devīmāhātmya del Poley e nel 1840 dava prova di aver assimilato tutti i risultati della scienza indologica del suo tempo, nel lunghissimo articolo Indien inserito nella Encyklopaedie der Wissenschaften und Künste di J. E. Ersch e J. G. Grüber.

Ma i maggiori e più sicuri frutti dell'attività indologica del B. si ebbero dal 1848 in avanti. In quell'anno pubblicò difatti testo, traduzione, illustrazione e glossario del Sāmaveda (Lipsia 1848), opera di capitale importanza, sia perché l'edizione curata da G. Stevenson che l'aveva preceduta (Londra 1842-43) era sotto varî aspetti manchevole, sia perché l'indagine e il metodo filologico del B. raggiunsero in essa altissimo grado di perfezione. Il glossario, poi, costituì il primo esempio di vocabolario vedico. Nel 1859, il B. pubblicava l'opera che deve considerarsi a buon diritto la massima tra le sue (Das Pantschatantra; Fünf Bücher indischer Fabeln, Märchen und Erzählungen, aus dem Sanskrit iibersetzt mit Einleitung und Anmerkungen: zwei Teile, Lipsia 1859); in essa, tracciando la storia nel paese d'origine del Pañcalantra, la più celebre raccolta novellistica indiana (v. india: Letteratura), determinandone la forma originaria e le finalità, studiandone le emigrazioni nelle varie versioni asiatiche ed europee e gl'influssi, il B. avrebbe gittato (pur con alcune affermazioni che dalla critica posteriore sarebbero state respinte) le basi della novellistica comparata. Divenuto nel 1862 professore ordinario, iniziò la rivista Orient und Occident, che nel 1864 doveva sospendere, e in cui pubblicò varî scritti grammaticali e l'inizio di una versione del Ṛgveda. Nel 1866 faceva apparire un vocabolario sanscrito-tedesco e nel 1869 la Geschichte der sprachwissenschaft und orientalischen Philologie in Deutschland seit dem Anfang des 19. Jahrhunderts mit einem Rückblick aufdie früheren Zeiten (Monaco).

Bibl.: A. Bezzenberger, Commemorazione del B., in Beiträge zur Kunde der indogermanischen Sprachen, VIII (1884), p. 234 segg., con aggiunte di lettere importanti; Meta Benfey, Theodor Benfey. Zum Anderken für seine Kinder und Enkel. Als Handschrift gedrückt, 1809. Ampliamento della bibliografia scritta dalla figlia stessa e edita in Kleinere Schriften von Theodor Benfey, I, Berlino 1890; II, 1892 (ove sono enumerati 419 scritti del B.); E. Windisch, Geschichte der Sanskrit-Philologie, in Grundriss der indo-arischen Philologie und Altertumskunde, I (1917-1920), pp. 222-234.

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