Who, The

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Who, The

Marta Tedeschini Lalli

Gruppo rock inglese. Creato a Londra nei primi anni Sessanta, si chiamò dapprima The Detours (1961), poi The High Numbers per tornare nel 1964 alla denominazione che lo avrebbe reso celebre, già temporaneamente adottata negli anni precedenti. La formazione era inizialmente composta da J.A. Entwistle (n. 1944; basso, corno inglese e voce), P.D.B. Townshend (n. 1945; chitarra e voce), R.H. Daltrey (n. 1944; voce, armonica e percussioni); mentre K.J. Moon (1947-1978) subentrò quasi immediatamente a D. Sandom come batterista, caratterizzando il gruppo con il proprio stile. Presente al grande festival di Woodstock nel 1969, la formazione subì alcuni mutamenti, dopo la morte di Moon, nel 1979 e si sciolse nel 1983, per riunirsi occasionalmente negli anni successivi per alcuni concerti e tournée; tra questi ricordiamo in particolare la partecipazione a Live Aid nel 1985 e il tour del 1996 con l'opera rock Quadrophenia (1973).

Gli W. si collocarono nell'ambiente dei Mods londinesi, movimento giovanile che si distingueva per una certa cura nell'abbigliamento, associata a più radicali espressioni di rottura e dissenso; la stessa musica della band assunse una funzione di identificazione interna. Raramente ai vertici delle classifiche di vendita, specie negli Stati Uniti e in generale fuori dalla Gran Bretagna, gli W. ebbero tuttavia un enorme successo di pubblico negli spettacoli dal vivo, seguiti da masse crescenti di spettatori fino al disastro verificatosi al concerto di Cincinnati (1979), nel quale undici persone persero la vita nella ressa. Proponevano un rhythm and blues sempre più aggressivo ed energico, definito fin dai primi anni 'maximum r&b', e assunsero come parte integrante dello spettacolo anche gesti provocatori come la distruzione degli strumenti. Tra gli album ricordiamo My generation (1965), A quick one (1966), The Who sell out (1967), Who's next (1971), Odds and sodds (1974), The Who by the numbers (1975), Who are you (1978), Face dances (1981), It's hard (1982).

A partire da Tommy (1969), si deve in misura preponderante agli W. la creazione della cosiddetta opera rock, espressione centrale nella musica popolare degli ultimi decenni. Eseguita a Woodstock, Tommy costituì un successo senza precedenti e assunse presto un proprio autonomo destino come spunto per balletti, musical, spettacoli di ogni genere fino al film diretto da K. Russel nel 1974, con Daltrey nella parte del protagonista.

bibliografia

R. Barnes, P. Townshend, The story of Tommy, Twickenham 1977.

G. Curi, The Who, Roma 1982.

D. Marsh, Before I get old. The story of The Who, New York 1983.

S. Wolter, K. Kimber, The Who in print. An annotated bibliography, 1965 through 1990, Jefferson (N.C.) 1992.

P. Friedlander, The Who. People try to put us down, in Rock and Roll. A social history, Boulder (Colo.)-Common Hill (Oxford) 1996, pp. 120-31.

J. Perry, The Who. Meaty, beaty, big and bouncy, New York 1998 (con discografia e indicazioni bibliografiche).

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