TEXAS

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)

TEXAS

Costantino Caldo

(XXXIII, p. 755)

Popolazione. - Dopo la California, il T. è l'altro grande stato degli USA in espansione. Sul piano demografico negli anni Settanta e Ottanta è passato dal 5° al 3° posto tra gli stati federati. Lo sviluppo economico è ancora più sostenuto e porta ulteriori prospettive di crescita demografica, agevolata anche dalla grande disponibilità di spazio. Il T. infatti è il più grande stato dopo l'Alasca, e a differenza di questa o di altri grandi stati dell'Ovest (California) è quasi tutto pianeggiante. Nel momento del sovraffollamento dell'area industrializzata e densamente popolata del Nord-Est, questo fattore diventa altrettanto importante di quelli strettamente economici. La crescita demografica, dapprima legata all'allevamento e alle risorse minerarie, soprattutto alla ricchezza petrolifera, di recente è avvenuta per due ordini di motivi, comuni agli altri stati della Sun Belt: la nascita delle industrie a tecnologia avanzata e l'ambiente naturale attraente, specialmente per gli inverni relativamente miti. Si è avuta così un'immigrazione sia di giovani, operai e tecnici, sia di anziani, alla ricerca di un luogo ideale per il pensionamento. Gli abitanti erano già raddoppiati fra il 1930 e il 1970, passando dai 5,8 agli 11,2 milioni; ma la crescita è stata in seguito ancora più rapida, portando il totale a 14.225.000 ab. al censimento del 1980 e a 16.986.000 a quello del 1990. La densità di popolazione è relativamente bassa (24 ab./km2), ma molto inegualmente distribuita. La più alta si ha nelle contee dell'Est e della fascia costiera, con punte di circa 100 ab./km2 nelle zone urbane, mentre all'Ovest la densità scende al di sotto dei 10 ab./km2. La struttura demografica è ancora prevalentemente giovane, con il 25% al disotto dei 15 anni; gli abitanti oltre i 65, malgrado la suaccennata migrazione di anziani, sono ancora il 10% soltanto, al di sotto della media nazionale.

Come nel resto degli Stati Uniti, il mosaico culturale è complesso sia per quanto riguarda la razza, sia per la religione e l'origine etnica. I neri nello stato sono nei limiti della media nazionale, attestandosi intorno al 16%; la loro presenza è concentrata nelle grandi città, essendo a Houston del 27%, a Dallas e Fort Worth intorno al 26%. L'altra minoranza di un certo rilievo è quella degli Hispanics, qui quasi sempre di provenienza messicana, per la vicinanza al lunghissimo confine con il Messico. I residenti di origine ispanica ufficialmente sono il 25% della popolazione, cioè 4,3 milioni, ma i clandestini o i lavoratori stagionali accrescono di molto questa cifra. Presenti in tutte le città e anche nei centri minori e in campagna, contano oltre la metà della popolazione a San Antonio, vera capitale statunitense della minoranza messicana. Un'analoga cospicua presenza si ha nella città di El Paso, sul confine. Il complesso quadro culturale è completato da folte minoranze di origine tedesca e irlandese, mentre i cittadini di origine italiana sono poco numerosi (2%). All'origine etnica è strettamente legata anche l'appartenenza religiosa: nelle contee meridionali prevale il cattolicesimo, nella fascia settentrionale e a Ovest si entra nella cosiddetta Bible Belt, dove cioè prevalgono confessioni di rigida etica protestante (battisti, metodisti).

La popolazione urbana copre l'80,3% del totale. Le aree metropolitane con oltre mezzo milione di abitanti sono cinque; a esse si aggiungono una dozzina di centri con oltre 100.000 abitanti. Mentre la capitale Austin, insieme a El Paso e San Antonio, è una città media, le due vere metropoli sono Houston e Dallas. L'area metropolitana di Houston-Galveston supera i 3,7 milioni di ab. ed è il centro principale dei traffici petroliferi; qui hanno sede alcune delle compagnie petrolifere più importanti. Ma poiché il movimento di affari di queste compagnie si svolge su un piano internazionale, ben al di là degli interessi locali, Houston è diventata la capitale mondiale del petrolio. Dallas forma un'area metropolitana di circa 4 milioni di ab. insieme a Forth Worth. I due centri hanno mantenuto fino a poco tempo fa un'unione soltanto statistica, ma ora sono coinvolti nei medesimi piani di sviluppo per la necessità di spazi da assegnare alle nuove industrie e alle infrastrutture del trasporto e del commercio. Una struttura comune è per es. il nuovo aeroporto internazionale, equidistante dai due centri e diventato il quarto aeroporto statunitense.

Condizioni economiche. - L'economia texana ha fama di essere prospera, e così lo stereotipo del texano è quello di persona benestante se non ricca. In realtà esiste nello stato una vasta gamma di redditi, non escludendo categorie meno abbienti, per cui il reddito pro capite medio resta al di sotto di quello nazionale di circa l'8%. L'economia è cresciuta in passato basandosi sull'agricoltura e sull'allevamento e il settore primario ha ancora produzioni rilevanti. Il terreno dedicato ai raccolti è meno del 20% del totale, con un tipo di coltura quasi esclusivamente estensiva, mentre la maggior parte del territorio è occupata dal pascolo. I 27 milioni di q di grano costituiscono appena il 5% della produzione nazionale, ma la produzione di cotone (4,6 milioni di balle) è circa 1/3 del totale. Il T. è tuttora uno dei maggiori fornitori di carne del paese, con i suoi 13,7 milioni di capi di bovini, allevati in prevalenza all'aperto, nella zona orientale; il Sud-Ovest dello stato, più arido, è invece occupato dall'allevamento ovino.

Il petrolio è alla base delle fortune industriali del Texas. La sua estrazione, ora accompagnata da quella del metano, si svolge lungo l'orlo costiero e anche sui bassi fondali del Golfo del Messico. La produzione è calata negli anni Settanta, stabilizzandosi poi nel successivo decennio. La lavorazione del greggio viene fatta quasi tutta entro i confini dello stato, portando valore aggiunto e industrie derivate, come la petrolchimica. Inoltre la presenza del petrolio ha fatto affluire nel T. capitali rilevanti, che hanno permesso il finanziamento di una vasta gamma di altre industrie. Tra queste ci sono le recenti produzioni a tecnologia avanzata, soprattutto quelle elettroniche e degli armamenti. Come nell'analogo caso californiano, si è formata in T. un'area tecnologica specializzata: presso Dallas c'è la cosiddetta Silicon Prairie, dove si producono parti per computer e apparecchiature elettroniche per le comunicazioni.

Bibl.: T. Jordan, J.L. Bean, W.M. Holmes, Texas: a geography, Boulder-Londra 1984; Bureau of the Census, Statistical abstract of the United States 1993, Washington D.C., U.S. Department of Commerce, 1993.

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