TESSUTO

Enciclopedia Italiana (1937)

TESSUTO

Giovanni Strobino

. Industria. - Il tessuto nella sua accezione tecnologica è un prodotto industriale costituito da una falda fabbricata con materiali tessili, di lunghezza indeterminata, di larghezza limitata e di tenue spessore, sia assoluto, sia relativo alle altre due dimensioni. È dotato di una flessibilità conveniente in ogni senso e possiede caratteristiche di solidità, compattezza e aspetto variabili secondo l'uso cui è destinato.

Il tessuto è ottenibile mediante intreccio di fili (di cotone, di lana, di seta, metallici, ecc.). I feltri (per cartiere, cappelli, ecc.), pur avendo aspetto di tessuti, si ottengono mediante saldatura di fibre tessili dotate di proprietà feltranti (lana, pelo di coniglio) senza operazioni né di filatura né di tessitura.

L'intrecciamento dei fili nei tessuti può essere effettuato in varî modi e distingueremo:

1. Tessuti a intreccio semplice. - A) tessuti usuali, serrati, a incrociature rettilinee, formati mediante intreccio di due serie di fili paralleli a e b moventisi entrambi in piani verticali; l'intreccio ha luogo ad angolo retto (fig.1). B) trecce, formate da una sola serie di fili, ognuno dei quali compie un percorso angolare dall'uno all'altro bordo del tessuto (fig. 2).

2. Tessuti a intreccio per torsione. - A) garze, tessuti trasparenti, formati da tre serie di fili di cui (figg. 3, 4) due a e b disposti come nei tessuti usuali (ma senza che debbano necessariamente intrecciarsi) e un terzo c a percorso sinuoso e tale da legare stabilmente le trame a e b; B) tulli, tessuti trasparenti formati da due serie di fili (fig. 5) di cui una a è composta di fili paralleli, i quali hanno per funzione di servire di sostegno alla seconda serie di fili obliqui b, che compiono un percorso angolare da un bordo all'altro del tessuto e si avvolgono a spirale intorno ai fili a; tolto dal telaio il tessuto si presenta sotto forma di esagoni di filo (fig. 8).

3. Tessuti a intreccio di maglia. - Si possono ottenere, nel tipo più semplice (fig. 6), con un solo filo il quale compie un percorso ondulato, in guisa da formare degli anelli o maglie m, attraverso le quali vien fatta passare una seconda serie di maglie m′, attraverso a queste se ne tira una terza serie m″, e così di seguito: ne risulta un tessuto più o meno compatto, ma avente come particolare caratteristica quella di una grandissima pieghevolezza.

Nella cosiddetta maglia per catena (Strichware) i fili sono ammagliati l'uno all'altro nel modo indicato dalla fig. 7.

4. Tessuti a intreccio per nodo. - Sono ottenuti legando con nodi, a intervalli regolari, una o due serie di fili, in modo da formare dei rombi caratteristici (fig. 9).

Non si intende qui trattare particolarmente che dei tessuti usuali, ottenuti per intreccio fra una serie di fili longitudinali detti di ordito o di catena e un filo il quale si muove dall'uno all'altro bordo del tessuto, detto trama o ripieno. I bordi sono detti cimosse o vivagni. Per ciò che si riferisce ai varî modi di intrecciamento, v. armatura. Le armature possono essere fondamentali (minime): tela, saia, raso, e da esse derivano numerose categorie di armature le quali hanno essenzialmente un carattere elementare (tessuti uniti). Combinate a tratti fra esse, dànno luogo a effetti di rigati in lungo, in traverso e in quadrettati, e anche a effetti varî. Alquanto controversa è la definizione di stoffe operate; comunemente si designano con questo nome tessuti con ornamentazione più o meno complessa, richiedente, nella generalità dei casi, l'impiego della meccanica Jacquard.

Stabilito così come punto di partenza generale l'intreccio, diremo che la sua applicazione può dar luogo a risultati svariatissimi secondo i materiali, gli effetti di coloritura e di rifinizione del tessuto adottati. Queste variazioni si possono così elencare:

a) impiego contemporaneo di materiali varî, ad es., lana e seta, cotone e rayon, ecc. (tessuti misti); di filati a torsione varia in grado e direzione, e di titoli diversi; di filati semplici con ritorti, di filati fantasia; di filati colorati variamente alternati in ordito o in trama, o in ordito e trama (rigati e quadrettati per coloritura) o anche di filati stampati; di distanziamenti varî nella passatura in pettine; b) impiego di mezzi di apparecchiatura, come garzatura, cimatura, pressatura, ratinatura, marezzatura, follatura, tintura, candeggio, stampa.

I tessuti sono abitualmente e sommariamente classificati con il nome della materia prima con cui sono fabbricati, distinzione oggi assai più difficile da fare che nel passato, stante la grande quantità di tessuti misti prodotti dalle manifatture moderne.

Molti tipi di tessuti, di caratteristiche o stabili o poco mutevoli, hanno designazioni commerciali atte a identificarne le qualità; ai tipi che seguono la moda si dànno denominazioni occasionali e di fantasia.

Tessuti di cotone. - Possiamo suddividere le tele di cotone in due grandi categorie: fitte e rade. Alle prime appartengono lo shorting, le tele per camicerie, il madapolam, il cambrì, il percalle, ecc.; alle seconde la mussola, l'organdis, il canovaccio, ecc. Grandi quantità di tipi sono pure fornite dalle saie e dai rasi. Nelle stoffe operate tiene grandissimo posto il piqué; si hanno ancora i doppia faccia per coperte, i damascati, le stoffe per tappezzerie.

Tessuti di lino. - Questa fibra tessile dotata di particolare resistenza, elasticità, brillantezza, che si candeggia alla perfezione, si dimostra adattissima per stoffe di biancheria: le tele e le tovaglierie di lino sono molto apprezzate nell'uso casalingo. Vi sono moltissime qualità di tele di lino, tra cui la più fine è la batista. Anche le saie (dette in inglese drell) hanno buona applicazione nel lino. Nelle stoffe operate l'applicazione maggiore è nei damascati per tovaglierie.

Tessuti di canapa. - La canapa fina dà tele ruvide, grossolane e molto resistenti, le quali erano una volta oggetto di industria familiare assai sviluppata tra i contadini. Si fanno anche tele da vela, resistentissime; nelle qualità più ordinarie e meno pregiate si fanno sacchi e imballaggi. La canapa, previe operazioni fisico-chimiche adeguate (canapa cotonizzata), è oggi usata con successo nella composizione di tessuti misti con cotone e altre fibre.

Tessuti di iuta. - Soprattutto fabbricati come tele da imballaggio, e nelle guide per pavimenti.

Tessuti di lana. - La tessitura laniera può suddividersi in due grandi categorie, dei cardati e dei pettinati - per uomo e per signora - dette "unite" se in un solo colore, "novità" se a più colori.

I filati cardati sono formati da fibre ancora molto aggrovigliate, di poca e scarsamente omogenea lunghezza e si prestano in particolar modo per la follatura in cui si produce l'infeltrimento più o meno superficiale dello strato esterno di fibre. Tipo caratteristico dei tessuti cardati è il panno dove i fili e le trame si sono affittiti, rendendo l'intreccio compatto e poco pieghevole, e non più visibile.

I filati pettinati invece, composti di fibre lunghe, ben distese e parallelizzate, di aspetto lucente, si prestano molto bene per tessuti a intreccio scoperto. Tuttavia anche molti tipi di pettinato sono sottoposti a infeltrimento.

Le operazioni di apparecchiatura dànno luogo a tre aspetti caratteristici nei tessuti di lana, e precisamente si ha:

a) l'apparecchio rasato caratterizzato dall'intreccio reso scoperto dall'assenza di infeltrimento e dall'applicazione di una cimatura adeguata (cioè tagliatura dei filamenti sporgenti sulla superficie della stoffa). È applicato esclusivamente alle stoffe pettinate;

b) l'apparecchio melton o follato in cui si applicano le proprietà d'infeltrimento della fibra sottoponendola alla follatura. L'intreccio viene più o meno coperto, e i contrasti di coloritura attenuati. È applicato alle stoffe di filati sia cardati sia pettinati;

c) l'apparecchio drapé o a pelo, in cui il feltro formato dalla follatura viene districato mediante l'azione di cardi naturali (Dipsacus fullonum) o artificiali, poi ugualizzato mediante cimatura, e in seguito coricato mediante pressatura a caldo; per tali operazioni di pettinatura e applicazione orizzontale dei filamenti, il tessuto acquista lustro caratteristico. Anche questo procedimento è applicato ai cardati e ai pettinati.

La tela ha nella lana applicazioni minori che non nelle altre fibre. La regina dei tessuti di lana è l'armatura batavia la quale è applicata su vastissima scala per panni, nei tinti in pezza e nelle stoffe novità. I rasi servono di base per panni pesanti cardati come il beawer, il moskowa, ecc. Pure buon impiego hanno le diagonali (tipo gabardine), i cannellati obliqui (corskrow, per abiti neri), gli spigati e i raggiati negli effetti fantasia.

Loden è il nome che si dà a panni fabbricati con lane grossolane, molto follati sì da renderli impermeabili. Stoffa caratteristica è pure l'orbace di Sardegna, fatto con lane del luogo, filate, tessute e tinte a mano con colori naturali: è un panno compatto e impermeabile, col quale si confezionano oggi le divise dei fascisti.

Altra industria laniera molto interessante è quella delle coperte da letto, in doppia trama, con disegni ottenuti per l'alternamento delle trame, rese soffici da una prolungata garzatura.

Tessuti di seta. - La tela è applicata su vastissima scala nella seta, col nome notissimo di taffetas; troviamo ancora molto impiegati i reps (armatura di cannellato), la polonese, il raso, caratteristico esso pure per la sua ricca e piacevole lucentezza. La seta per la sua finezza, il suo brillante, i suoi pregi, ha consentito la produzione di stoffe operate con effetti non ottenibili con le altre fibre. Tra esse notiamo il taffetas a pelo, la brillantina, il gros di Londra e la polonese operate, il taffetas doppia faccia e il taffetas doppio operati, il matelassé, la messicana, il taffetas spolinato, i numerosi tipi di damaschi, il droghetto, il broccatello, il lampasso, ecc.

Velluti. - In cotone si hanno i velluti per trama, i velluti a costa e si possono comprendere fra essi quella particolare categoria di velluti a riccio, detti tessuti spugne, impiegatissimi negli asciugamani. I velluti più belli sono di seta, con fondo di cotone o di lino; l'effetto vellutato è formato dalla catena.

Tappeti. - Industria che utilizza varie fibre e varî tipi d'intrecci, dai tappeti semplicissimi tipo stuoia si va a quelli a tipo velluto (a riccio, tipo Bruxelles, Axminster) e a quelli a nodi (tipo Smirne).

Nastri. - Un ramo d'industria della tessitura pure importante è quello del nastrificio che ha la finalità di produrre con sistemi adeguati tessuti di piccola larghezza (da ½ a 20 cm.). Si applicano i tipi d'intrecci uniti e operati della tessitura usuale ma con particolari accorgimenti per le cimosse, che hanno nei nastri particolare importanza come bordo e possono dar luogo a ornamentazioni caratteristiche. Le passamanerie costituiscono una categoria particolare dell'industria dei nastri.

Tessuti vari. - Tra questi vanno annoverati specialmente i tessuti di crine, dove l'ordito è di cotone, e la trama di crine di cavallo, cioè formata da fili rigidi e di lunghezza limitata (50-60 cm.). La tessitura di questi tessuti richiede telai speciali, caratteristici. Per ultimo accenneremo ai tessuti metallici, fabbricati con fili di ferro, di ottone, di argento, e che sono prodotti con telai di costruzione particolare. V. anche alle singole voci.

Bibl.: A. Hamann, Webwarenkunde, Lipsia 1929; G. G. Denny, Fabrics and to how know them, Filadelfia-Londra s.a.; G. Strobino, Apparecchiatura dei tessuti di lana, Milano 1914; M. Gürtler, Textil-Industrie, Lipsia 1903; E. Müller, Handbuch der Weberei, Berlino s. a.; E. Greco, Stoffe operate, Como 1911; J. Gerin, Traité théorique et pratique de tissage du ruban, Parigi e Liegi 1933; G. Strobino, Manualetto di tessitura, Torino 1920; W. Spitschke-O. Schrey, Baumwollgewebe und Gardinenstoffe, Berlino 1933.