BORGOGNONI, Teodorico

Enciclopedia Italiana (1930)

BORGOGNONI, Teodorico

Arturo Castiglioni

Chirurgo, nato a Lucca nel 1205. Figlio di Ugo (v.), fece i suoi studî a Bologna. All'età di 21 anni entrò nell'ordine dei domenicani, ebbe titoli ecclesiastici importanti, fra i quali quello di vescovo di Cervia. Morì a Lucca nel 1298. Chirurgo valentissimo, affermò per il primo, contrariamente agli insegnamenti dei chirurghi salernitani, non essere necessaria la formazione del pus nelle ferite, ma anzi essere questa concezione fondata su un errore, perché con la formazione del pus si prolungava la malattia e s'impediva la guarigione della ferita. Attenendosi ad Aristotele, il B. raccomanda il vino come il mezzo migliore di cura delle ferite; consiglia altresì di addormentare i malati durante l'operazione mediante spugne imbevute di sostanze narcotiche, come oppio, giusquiamo, mandragora, ecc., quindi asciugate e conservate e, prima dell'uso, messe in acqua calda per un'ora e poi applicate al naso del paziente che doveva respirare profondamente. Fu tenace propugnatore dell'uso del mercurio, sotto forma di unzioni della durata di sei giorni, nelle malattie della pelle, e notò i pericoli della salivazione. La sua opera principale fu la Chirurgia, pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1498, poi successivamente in una serie di edizioni.

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