LONGOBARDIA, tema di

Enciclopedia Italiana (1934)

LONGOBARDIA, tema di

Augusto LIZIER

Col nome di Λογγοβαρδία gli scrittori bizantini intendevano d'indicare, in senso largo, dal nome del popolo che quasi tutta la dominava, l'Italia. In relazione a questo significato, col nome di tema di Longobardia vediamo, in un primo tempo, indicata solo quella parte di territorî che era rimasta ai Greci nell'Italia meridionale e che faceva parte del tema di Cefalonia. In tale senso troviamo usata l'espressione nelle liste di Costantino Porfirogenito (780-797). Più tardi (fine del secolo IX), in seguito alla riorganizzazione amministrativa e militare dei superstiti dominî greci in Italia, fu dato il nome di tema di Longobardia a uno dei due temi nei quali questi dominî furono divisi, e precisamente a quello che, almeno teoricamente, comprendeva, oltre le terre già prima indicate con lo stesso nome, e che non erano separate dal tema di Cefalonia, il più dei territorî che nell'Italia meridionale erano stati in mano dei Longobardi.

Esso aveva confini abbastanza precisi a mezzogiorno e ad oriente, andando lungo la costa ionica e adriatica dal corso del Sinni, che lo divideva dall'altro tema di Calabria, a Siponto. A nord e ad oriente, non ostante che avesse dovuto abbracciare anche gli stati longobardi di Salerno e di Capua e le città campane che avevano accettato il protettorato di Bisanzio, i suoi confini seguivano le vicende dell'effettivo dominio bizantino, molto incerto e contrastato, ed erano perciò oscillanti. Il tema era una circoscrizione creata specialmente per scopi militari e la sua organizzazione era strettamente militare. Esso era posto sotto il comando di uno stratego nominato direttamente dall'imperatore, investito di poteri militari e civili. Da lui dipendevano gli ufficiali delle circoscrizioni minori, essi pure forniti di poteri militari e civili. La residenza dello stratego fu, a seconda dei tempi, Bari, Taranto, Benevento. Da ultimo sempre Bari. Nel tema di Longobardia i Greci si occuparono specialmente dell'organizzazione militare, lasciando agli abitanti il loro diritto e alcune delle loro istituzioni. E perciò nei territorî che erano stati dei Longobardi l'azione ellenizzatrice del nuovo governo fu scarsamente sentita. Il greco non fu adottato come lingua; rimase invece largamente in uso il diritto longobardo e sopravvissero alcune istituzioni longobarde, come il gastaldo che troviamo ricordato nei documenti accanto a funzionarî greci. Le vicende del tema di L. sono quelle dei dominî greci in Italia. Ristretto alle città costiere della Puglia, finì con la conquista normanna.

Bibl.: M. Schipa, Pei nomi Calabria e Sicilia, Italia nel Medioevo, in Atti Acc. Pontaniana, XXVI (1896); J. Gay, L'Italie meridionale et l'empire byzantin (867-1071), Parigi 1904; L. M. Hartmann, Untersuchungen zur Geschichte der byzantinischen Verwaltung in Italien, Lipsia 1889; id., Geschichte It. im Mittelalter, III, ii, Gotha 1911 (cap. 4°).