TEHERAN

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

TEHERAN

R. Ghirshman

Collezioni archeologiche. - A) Museo Archeologico. - Il museo di T. fu aperto nel 1937. Esso comprende diverse collezioni.

Ricchissime collezioni di materiale preistorico proveniente dagli scavi francesi di Susa, di Giyan, presso Nehavend, di Sialk presso Kashan, e dagli scavi americani di Tepe Hissar vicino Damghan e di Tell Bakun nei pressi di Persepoli. Le collezioni preistoriche sono state considerevolmente arricchite dagli acquisti di centinaia di bronzi del Luristan e dalla acquisizione di una importante collezione di oggetti da Amlash in oro, argento, bronzo e terracotta. Questo periodo protostorico si trova ben documentato grazie a varie centinaia di oggetti in metallo prezioso, bronzo e terracotta, che sono venuti alla luce nelle tombe ad opera della necropoli di Marlik vicino a Rudbar, nella regione di Ghilan, a opera della Missione archeologica del museo di Teheran. Questo materiale può datarsi ai primi secoli del I millennio a. C.

Nel 1949 il museo di T. ha avuto la fortuna di riunire una bella collezione di ori, argenti, bronzi, avorî e ceramiche, proveniente dal Tesoro di Ziwiyè. Si tratta di un trovamento fortuito, fatto da un pastore, di una tomba probabilmente di principe scita, non molto lontano dalla moderna città di Sakkez nel Kurdistan iraniano. Gli oggetti di metallo prezioso erano stati tagliati a pezzi e divisi fra i contadini che avevano rovinato i ricchi mobili in avorio scolpito. Una gran parte degli oggetti d'oro venne fusa (si parla di cinquanta chilogrammi); molti pezzi lasciarono l'Iran e si trovano oggi nelle collezioni dei musei occidentali ed orientali, ma la maggior parte riuscì a entrare nel museo di T. e venne esposta al completo alla Esposizione di Arte Iranica a Parigi nel 1961. La datazione di questo Tesoro può risalire alla fine del VII sec. a. C.

Il periodo achemènide è largamente rappresentato grazie agli scavi di Persepoli effettuati dall'Oriental Institute di Chicago e, dal 1939, dalla Missione del museo di T.; essi hanno restituito elementi architettonici, bassorilievi, basi di colonne, capitelli, insieme a piccoli oggetti quali tazzine in oro e argento o in pietra dura. Nel 1954 il museo ha potuto comprare una parte del Tesoro di Hamadan, che è stato rinvenuto casualmente un terzo di secolo fa e una parte del quale è entrata al Metropolitan Museum di New York. (Anche questo complesso figurava all'esposizione di Parigi).

L'epoca seleucidica e parthica comprende un insieme unico grazie alla scoperta, nelle montagne di Bakhtiari (S-O dell'Iran) di un tempio ellenistico da parte di Sir Aurei Stein. Il più bel pezzo di questo complesso è una statua in bronzo di un principe parthico di dimensioni più grandi del naturale; notevoli altri pezzi in bronzo fra cui teste di statua di Antioco IV e sua moglie, ed in marmo. A queste scoperte bisogna aggiungere le statue ed i rilievi scoperti dalla Missione francese a Susa ed i gioielli parthici in oro ed in pietre semipreziose provenienti da ritrovamenti fortuiti di Deilaman a S-O del Mar Caspio.

All'epoca sassànide risalgono alcune coppe e caraffe in argento dorato, una ricca collezione di ceramica verniciata e gli stucchi ed i mosaici del III sec. d. C. scoperti dalla Missione francese a Bishapur (v. sopra p. 244).

Tuttavia la sezione più ricca del museo è quella dell'epoca islamica che da sola occupa tutte le sale del primo piano. Le località meglio rappresentate sono Nishapur (IX-X sec.) e Gorgan (XIII sec.).

B) Musei minori. - Tra i musei delle città di provincia ricordiamo quelli di Meched, di Ispahan e di Shiraz che, salvo alcuni rari pezzi preistorici della regione, posseggono solo oggetti di arte islamica. Solo il museo di Shiraz possiede una sezione lapidaria grazie ai frammenti delle sculture di Persepoli che vi sono state trasportate. Un nuovo museo è in formazione ad Abadan, realizzazione dell'Amministrazione delle Belle Arti di T., effettuato grazie al Consorzio Internazionale del Petrolio Iraniano.

C) Collezioni private. - 1. - La più bella e la più ricca delle collezioni private è senza dubbio quella dell'architetto Mohsen Foroughi. Egli iniziò la sua collezione l'anno dopo la fine della seconda guerra mondiale ed è arrivato a formare un insieme che può rivaleggiare per scelta e varietà con i migliori musei. La sua collezione abbraccia tutti i periodi dell'arte iranica, dalla preistoria (IV-III millennio a. C.) fino al sec. XI della nostra èra. La collezione di monete, in massima parte sassànidi, comprende pezzi inediti. Nella collezione si conserva pure la più ricca raccolta di armi e di vasi trovati nelle tombe del Luristan e che portano delle iscrizioni cuneiformi, in particolare del III e II millennio a. C. Questo insieme unico nel suo genere e che riguarda più di una cinquantina di pezzi è stato pubblicato nel secondo fascicolo del 1962 della rivista Iranica Antiqua da G. Dossin e R. Ghirshman. Citiamo infine i suoi notevoli pezzi di argenteria achemènide e sassànide. La raccolta di ceramica smaltata policroma di Nishapur dell'VIII-IX sec. d. C. è unica al mondo.

2. - La seconda collezione di T. è quella del Dr. Abbas Maleki. Essa contiene oggetti della civiltà di Hurvin, necropoli protostorica dell'inizio del I millennio a. C. posta a 50 km a O di T.: bellissimi pezzi di ceramica monocroma nera e rossa di Hurvin insieme a gioielli d'oro e di bronzo, statuette, armi ed utensili. Dobbiamo aggiungere alcuni bronzi del Luristan, non molto numerosi, ma scelti, tra i quali una bellissima situla bronzea, pubblicata dalla signora Maleki nel primo volume di Iranica Antiqua.

3. - Una piccola collezione, modesta in quanto a numero di oggetti, ma di valore, è quella del principe e della principessa Firuz. Vi si trovano alcuni bei pezzi del Luristan, dei gioielli achemènidi e parthici, e belle coppe sassànidi in argento.

4. - Questo breve elenco sarebbe incompleto senza la menzione della piccola collezione di Mohsen Moghadam professore all'università di T. ed archeologo, nella quale sono conservati oggetti di ceramica preistorica e protostorica. Dobbiamo ricordare ancora la collezione della signora Nadia Kettaneh che comprende una bella scelta di piatti preziosi, coppe e caraffe sassànidi, una parte delle quali è stata esposta a Parigi nel 1961. Infine, Liti numismatico iraniano molto noto, Aziz Baghlou, possiede una bella collezione di monete achemènidi, parthiche e sassànidi.

Bibl.: R. Ghirshman-M. Foroughi, 7000 Ans d'Art en Iran, Catalogo della Mostra, Parigi 1961-1962, Parigi 1961; 7000 anni d'arte iranica, Cat. Mostra Palazzo Reale, Milano, maggio-giugno 1963, Milano 1963.