Tebe

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(gr. Θῆβαι) Antica città dell’Alto Egitto, sul luogo odierno di Karnak e Luxor.

Ignota per tutto l’Antico Regno, assume importanza, per la posizione commercialmente felice, nel I periodo intermedio, quando i principi di T., prima sottomessi alla dinastia di Copto, si contrappongono come rivali ai re legittimi di Eracleopoli e con la XI dinastia li vincono ricostituendo l’unità egiziana, con T. capitale del regno. La dinastia successiva, pur tebana d’origine, trasporta nel nord la capitale, ma arricchisce T. di monumenti e templi. Con gli Hyksos T. ha di nuovo un ruolo centrale nella politica dell’Alto Egitto: i suoi re prendono l’iniziativa della fortunata lotta contro gli invasori. Subito dopo, cominciata la grande espansione egizia in Asia, T. è capitale dell’Impero e a essa fanno capo le immense ricchezze che affluiscono in Egitto. In quest’epoca T. assume il carattere di città monumentale e fastosa, che continuerà anche quando la sua posizione di capitale sarà indebolita dapprima, alla fine della XVIII dinastia, dall’abbandono in cui viene lasciata da Amenhotep IV in seguito alla sua riforma religiosa e alla fondazione della nuova capitale Akhetaton, fino a Tutankhamon, poi durante la XIX dinastia, dall’importanza assunta da Tanis. Con la XXI dinastia le sorti di T. e del Delta cominciano a essere staccate, con la formazione a T. di uno stato teocratico, dotato di autonomia e talvolta di piena indipendenza. Il potere del gran sacerdote d’Ammone, capo di questo Stato, si indebolisce quando, sotto Osorkon III, una donna della famiglia di questo, con il titolo di Divina adoratrice di Ammone, assume la rappresentanza del dio in terra. La successione delle adoratrici avveniva per via di adozione, e così da questo momento le dinastie più potenti degli Etiopi e dei Saiti possono controllare da vicino la politica tebana. Nel 666, con la seconda conquista assira dell’Egitto, T. viene saccheggiata e distrutta; nel 525 vi giungono i Persiani. Con la storia di T. è strettamente connessa quella di tutto l’Egitto, dalla fine del Regno Antico in poi.

Gli edifici superstiti, tutti di carattere religioso, comprendono il gruppo dei templi di Karnak e il tempio di Luxor, in origine collegati tra loro da un dròmos (corridoio) fiancheggiato da sfingi, lungo circa 2 km. Il nucleo centrale dei templi di Karnak è occupato dai resti del grandioso santuario, dedicato al dio Amon, fondato nel 1950 a.C. e ampliato e modificato nei secoli successivi: comprende grandi cortili, piloni, sale, obelischi, templi minori, statue di faraoni e di sacerdoti, iscrizioni di testi storici incise sulle pareti e scene di guerra, di caccia e di trionfo del sovrano riprodotte sui piloni o sulle pareti. Il tempio di Luxor, edificato da Amenhotep III e ingrandito da Ramesse II, presenta una pianta di tipo classico, con una successione di piloni, colonnati e cortili fino al sacrario finale. La sua importanza deriva dalle cerimonie che vi si svolgevano: le nozze divine di Amon e la Bella Festa Opet, occasione in cui veniva garantita la legittimazione del sovrano per mezzo della sua unione spirituale con il dio. La necropoli di T. (detta Valle dei re e delle regine) si trova a O, sulla riva opposta del Nilo: vi si allineano le rovine dei templi funerari di alcuni faraoni e di tombe, reali e private. Il tempio di Ramesse II, i colossi di Memnone e il complesso archeologico di Madinet Habu costituiscono il gruppo di rovine più appariscenti; inoltre spiccano il tempio della regina Hatsheput a Deir el-Bahari, quello di Sethi I a Gurna, tutti appartenenti al Nuovo Regno, mentre il tempio di Montuhotep II risale alla fine dell’XI dinastia. La necropoli comprende inoltre una cinquantina di ipogei scavati per sovrani delle dinastie XVIII-XX. Le tombe presentano in genere un ingresso seguito da un corridoio discendente, diviso in più settori, che conduce alla camera del sarcofago, talora in comunicazione con vani collaterali. Gli ambienti sono decorati con figurazioni e testi di carattere religioso funerario. Famoso nell’esplorazione di questa necropoli rimane il ritrovamento della tomba intatta di Tutankhamon. Si trovano ancora una settantina di ipogei riservati alle regine e ai principi di sangue reale. La tomba più nota per la vivezza delle decorazioni è quella della regina Nefertari, moglie di Ramesse II. Il nucleo più rappresentativo delle tombe di dignitari del Nuovo Regno è situato a Sheikh ‛Abd el-Qurna: si tratta di ipogei a uno o più ambienti, generalmente decorati con pitture. La tematica appare ampia e varia: scene di funerali, vita campestre, vita militare, attività artigiane, caccia e pesca, scene di banchetto, musiche e danze, aspetti della vita pubblica. In località Deir el-Medina è stato scoperto un villaggio di operai addetti alla necropoli tebana sotto le dinastie XIX-XX. ■TAV.

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