TATTO

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)

TATTO

Claudio Massenti

(XXXIII, p. 331; v. cute, XII, p. 192)

Nell'ambito della funzione tattile, come negli altri campi della neurofisiologia, l'acquisizione di sofisticati mezzi d'indagine (come la microneurofotografia, ampiamente usata da A.B. Vallbo e da R.S. Johansson) ha ravvivato la sperimentazione, che − pur mantenendo saldi i rapporti con la neuroanatomia senza per questo limitare l'indagine alla morfologia − ha decisamente spostato i propri interessi agli aspetti funzionali, ai rapporti tra strutture di ogni ordine, grado e funzioni, all'interpretazione delle loro eventuali variazioni, con risultati particolarmente significativi che comprendono, oltre ai dati di seguito esposti, una migliore integrazione tra pensiero neurofisiologico e pensiero psico-fisico.

Fra le ricerche più rilevanti sul t. vanno citate quelle relative ai corpuscoli tattili, correntemente indicati col nome dei ricercatori (F. Pacini, G. Meissner, F.F. Merkel, A. Ruffini, V. Mazzoni) che li hanno scoperti più o meno nel corso della seconda metà del 19° secolo. Queste ricerche, con l'individuazione in ciascun organulo degli elementi della loro specifica attività, con l'ovvia distinzione dagli elementi espletanti semplici funzioni di protezione e di sostegno, hanno fornito una chiara immagine, strutturale e funzionale, dell'unità sensoria tattile (o, più semplicemente, dell'unità tattile).

L'unità tattile è costituita da una cellula nervosa che, con una sua porzione particolare (recettore o, meglio, meccanocettore) di forma varia (compatta, espansa in ramificazioni, attorcigliata, ecc.), è in rapporto con un tessuto, nel più frequente dei casi con lo strato malpighiano della cute, da cui riceve stimoli meccanici che trasforma in segnali elettrici, dei quali la cellula, tramite il suo cilindrasse, inizia l'avviamento ai livelli encefalici.

Di questo trasferimento la prima tappa è rappresentata dal rapporto che il prolungamento del cilindrasse, ormai divenuto fibra mielinica, stabilirà col ganglio della corrispondente radice spinale posteriore, contraendo un'ampia articolazione sinaptica con un suo neurone. Questo neurone a sua volta, col proprio cilindrasse, divenuto ovviamente fibra mielinica, si affiancherà a uno dei funicoli posteriori che risalgono il midollo spinale per raggiungere il ganglio di Goll e Burdach, che con i suoi neuroni determina il trasferimento dei messaggi delle varie attività sensitive nei corrispondenti fasci encefalici. Questi, per via della loro decussazione, determineranno il trasferimento dei suddetti messaggi nell'emisfero cerebrale del lato opposto a quello in cui è avvenuta la stimolazione a livello somatico. Il nucleo ventrale postero-laterale del talamo sarà la sede in cui perverranno le attivazioni tattili e da cui saranno proiettate nella specifica area della corteccia cerebrale.

Caratteristiche differenziali dei tipi di unità tattile. - Grazie a progressi tecnologici, che consentono di osservare e registrare nell'organismo vivente il comportamento funzionale di un singolo neurone o di una singola fibra nervosa, come testimoniano le citate indagini di Vallbo e di Johansson, è stato possibile abbozzare una prima classificazione dei differenti tipi di unità tattili, imperniata sulla modalità del loro adattamento alla stimolazione. Oggi in queste unità, a seconda della prontezza (fast: F) o della lentezza (slowly: S) all'adattamento (adapting: A) alla stimolazione, si distinguono due grandi raggruppamenti (FA e SA), che, come indica lo schema seguente, diventano quattro (FA i e SA i) (FA ii e SA ii) per differenze esistenti fra gli elementi dei primi due gruppi:

FA i SA i

Corpuscoli di Meissner Corpuscoli di Merkel

FA ii SA ii

Corpuscoli di Pacini Corpuscoli di Ruffini

Corpuscoli di Golgi-Mazzoni

I corpuscoli di Meissner (FA i) e quelli di Merkel (SA i) hanno in comune la proprietà di esser connessi con un campo reattivo particolarmente ristretto e a limiti ben definiti: da tali caratteristiche derivano la capacità sia a una corretta localizzazione degli stimoli sia al riconoscimento, mediante la palpazione, di alcune caratteristiche di un qualsiasi materiale solido. Gli FA i rispondono esclusivamente a stimoli in movimento, a condizione che la deformazione della cute cada nell'immediatezza del recettore. Gli SA i, che sono localizzati nel tratto basale dell'epidermide, hanno un'elevata sensibilità alle variazioni dinamiche ma, a differenza dei precedenti, rispondono anche agli stimoli stazionari. I corpuscoli di Pacini e i corpi di Golgi-Mazzoni (FA ii), le cui porzioni recettoriali sono prive di ramificazioni e sono incluse nel tessuto sottocutaneo, hanno una sensibilità particolarmente elevata per le deformazioni della cute, specialmente se derivanti da stimoli in movimento. D'altra parte, sono anche sensibili a stimoli remoti, con conseguente allargamento dell'area recettiva, che porta all'inclusione di un numero non trascurabile di recettori, a tutto danno della possibilità di localizzazione degli stimoli. I corpuscoli di Ruffini (SA ii) hanno non solo la proprietà di registrare i contatti diretti sui tegumenti, ma anche quella di avvertire gli stiramenti che normalmente si verificano durante i movimenti delle articolazioni: tale particolarità fa supporre un collegamento con la cinestesia.

Distribuzione somatica delle unità tattili. - Le unità tattili sono presenti in tutto l'organismo: nella cute, nel tessuto sottocutaneo, nelle strutture articolari, probabilmente in qualche muscolo, nelle mucose del cavo orale; queste ultime, assieme alle unità di una parte della superficie della faccia, sono in rapporto col nervo trigemino, con le cui fibre raggiungono il talamo e precisamente, a differenza delle altre, il suo nucleo ventrale postero-mediale. Il loro numero varia da regione a regione, raggiungendo la massima densità in corrispondenza della porzione glabra della mano, dove presentano un particolare addensamento in corrispondenza della punta delle dita. Nella suddetta regione la quantità globale è di circa 17.000 unità, in prevalenza (70%) FA i e SA i; calcolando la distribuzione per cm2, delle prime sarebbero presenti 140 esemplari, delle seconde solo 70. Nella regione del palmo della mano il numero delle unità sarebbe ridotto di 5÷10 volte.

Bibl.: G. Marini, M. Mancia, Tattile, sensibilità, in Enciclopedia Medica Italiana, 14, Firenze 1987, coll. 1868-76; A.B. Vallbo, Touch sensory code in hand, in Encyclopedia of Neurosciences, 2, Boston 1987, pp. 1227-30.

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