Tarquinia Comune della prov. di
T. (etrusco Tarchuna, Tarchna; lat. Tarquinii) secondo la leggenda etrusca, sarebbe stata fondata dall’eroe Tarconte. Sin da epoca protovillanoviana, nell’area dell’odierno Piano della Civita si riscontrano tracce di una stabile occupazione del sito. Dalla metà dell’8° sec. a.C. si registra una decisa crescita demografica e culturale, protrattasi nel corso del 7° e del 6° sec., come attestano, fra l’altro, l’apertura a contatti e rapporti commerciali con
La città etrusca era cinta di mura a blocchi squadrati di tufo, lunghe 8 km, del 5°-4° sec. a.C., con varie porte. Il tracciato delle vie interne sembra regolare; sull’altura orientale si trova la cosiddetta Ara della Regina, enorme basamento (77,15 m × 35,55 m) su cui sorgeva un tempio di tipo etrusco-italico (con pianta a cella unica con ali laterali), della cui decorazione architettonica si sono rinvenuti numerosi elementi (fra i quali il celebre altorilievo frontonale raffigurante due cavalli alati del secondo quarto del 4° sec. a.C.).
T. conserva anche importanti monumenti medievali. Vicino al bastione circolare detto della contessa Matilde sorge la chiesa di S. Maria di Castello iniziata verso il 1121. Tra le chiese più antiche, tutte del 12°-13° sec., sono S. Martino,
Nel territorio di T. (a sud-est della città), sono compresi i resti di