ṬĀQ-i BUSTĀN

Enciclopedia Italiana (1937)

ṬĀQ-i BUSTĀN

Francesco Gabrieli

. Denominazione moderna neopersiana ("Arco, o grotta del giardino"), di una località presso Kirmānshāh in Persia, dove in epoca sassanidica erano un palazzo reale, un parco con animali e larghi lavori di canalizzazione. Si sono conservate due sale (īwān) ricavate nella roccia, e coperte di sculture in rilievo, eseguite in diverse epoche da sovrani sassanidi, da Sapore I (241-272) a Cosroe II (590-628). Questi rilievi, cui si accompagnano varie iscrizioni in pahlavī, sono uno dei più cospicui saggi giunti a noi, purtroppo assai deteriorati, di arte sassanidica, e rappresentano scene di caccia e di corte; notevole specialmente, fra gli altri, quella raffigurante Cosroe II a cavallo, armato di lancia; sul corpo del re è imitata in rilievo la veste serica, con finissima decorazione di draghi, che dà un'idea indiretta dei motivi dell'arte tessile sassanide, che in parte si riflette nella susseguente epoca musulmana.