Tapiri e rinoceronti

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

tapiri e rinoceronti

Giuseppe M. Carpaneto

Strani parenti dei cavalli

Cavalli, asini, zebre, tapiri e rinoceronti sono Mammiferi appartenenti all’ordine dei Perissodattili. Caratteristica di questi grandi erbivori è la tendenza a far gravare il peso del corpo sul terzo dito del piede. Nei tapiri e nei rinoceronti, il terzo dito si è sviluppato più degli altri, diventando lo zoccolo principale, mentre nei cavalli si è ingrandito fino a formare uno zoccolo unico

Storia del terzo dito

I Perissodattili comprendono tre famiglie: Equidi (cavalli, asini, zebre), Tapiridi e Rinocerotidi. La storia evolutiva dei Perissodattili incomincia circa 60 milioni di anni fa da un progenitore comune chiamato Eohippus. L’aspetto, le dimensioni e la forma del piede di questo mammifero ricordavano quelle degli attuali tapiri. Durante la prima metà dell’Era Cenozoica comparvero diverse linee evolutive, attraverso la specializzazione delle forme, l’aumento delle dimensioni e la trasformazione del piede. Si affermò la tendenza a sviluppare il terzo dito (il nostro medio) che diventò l’asse portante dell’arto e quindi il sostegno principale del corpo.

Negli Equidi il terzo dito è rimasto da solo a formare uno zoccolo resistente che rappresenta un’efficace arma di difesa e garantisce la velocità e la resistenza nella corsa. Nei Rinocerotidi, invece, il terzo dito si avvale della collaborazione del secondo (il nostro indice) e del quarto (anulare) per sostenere l’enorme peso del corpo. Insieme agli ippopotami (compresi fra gli Artiodattili) e agli elefanti (Proboscidati), i rinoceronti formano le categorie dei Pachidermi e dei Megaerbivori, che non hanno valore sistematico in quanto questi animali non sono direttamente imparentati tra loro. La parola pachiderma (dal greco pachỳs «grosso» e dèrma «pelle») si usa nell’anatomia comparata per indicare che questi animali hanno la pelle spessa, mentre il termine megaerbivoro si usa in ecologia con riferimento alle dimensioni e quindi al grande consumo di vegetali. I Tapiridi, infine, presentano una conformazione primitiva del piede, che ci ricorda la storia evolutiva dei Perissodattili.

Tutti questi erbivori sono monogastrici, cioè hanno uno stomaco semplice, diversamente dagli Artiodattili (Ruminanti) che hanno evoluto uno stomaco formato da più cavità.

Sopravvissuti dei tropici

Si conoscono quattro specie di tapiri, tutte appartenenti al genere Tapirus. Tre specie, dal colore uniformemente bruno, vivono nelle foreste tropicali dell’America Meridionale, mentre il tapiro dalla gualdrappa, nero e con la parte posteriore del tronco grigio chiara, è presente nel Sud-Est asiatico. Più piccoli degli altri Perissodattili, i tapiri hanno un muso allungato che forma una corta proboscide. L’olfatto è il loro senso principale, con cui riconoscono le piante commestibili e la presenza dei predatori. La loro unica via di salvezza è l’acqua in cui si tuffano per nascondersi.

Tanto i tapiri sono inermi tanto i rinoceronti sono corazzati. La strategia evolutiva dei rinoceronti ha puntato sulla inattaccabilità: vere e proprie macchine da guerra, sono i carri armati delle savane. La pelle eccezionalmente spessa e i corni sul naso proteggono questi animali dai grandi Carnivori. Ovviamente, per poter sostenere una simile armatura, servono zampe colonnari, massicce e relativamente corte, e i rinoceronti hanno dovuto rinunciare alla velocità. I corni (1 o 2) non sono di natura ossea ma derivati dallo strato corneo dell’epidermide. Purtroppo la pelle dei rinoceronti non è sufficiente a difenderli dalle armi da fuoco dei bracconieri al servizio dei commercianti cinesi. I rinoceronti (2 specie in Africa e 3 nell’Asia meridionale) sono ormai sull’orlo dell’estinzione perché cacciati a causa del loro corno, che viene utilizzato nella medicina cinese, più per attaccamento alla tradizione che per reale necessità. Oggi i rinoceronti sopravvivono in pochi parchi nazionali e necessitano di una sorveglianza continua perché la polvere di corno di rinoceronte vale più dell’oro.

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