Tanatologia

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tanatologia Ramo della medicina legale che riguarda lo studio delle cause di morte e dei fenomeni relativi a questa, nonché delle modificazioni morfologiche e fisico-chimiche dell’organismo che ne conseguono, così da poter accertare, tra l’altro, il momento del decesso (importante anche ai fini del prelievo di organi per trapianti), il tempo trascorso da questo e comunque l’eventuale esistenza di fenomeni di vita residua.

La tanatoscopia è il complesso delle nozioni e delle pratiche tecniche che hanno lo scopo di accertare la morte; a questo fine si praticano varie prove tanatologiche (o esperimenti tanatoscopici) dirette a rilevare la cessazione delle attività vitali: respirazione, circolazione, attività nervosa ecc. Le modificazioni cui va incontro l’organismo permettono di stabilire, nella maggior parte dei casi con buona approssimazione, la cronologia della morte. Il calo della temperatura corporea (algor mortis) può essere notevolmente influenzato dalla temperatura e dalla ventilazione ambientali, dalla temperatura corporea al momento del decesso ecc. La comparsa di ipostasi comincia in genere 2-3 ore dopo la morte. La rigidità muscolare (rigor mortis) si manifesta dapprima a carico dei muscoli del capo e del collo (dopo 2-6 ore), poi tende a generalizzarsi, per lo più con andamento discendente. Tra gli altri fenomeni trasformativi del cadavere, anch’essi sono nettamente influenzati e talora condizionati da fattori ambientali (temperatura, umidità, luogo di sepoltura ecc.), figurano i processi di autolisi, già in atto 24 ore dopo il decesso; la putrefazione; la macerazione, evidente 1-2 settimane dopo la morte; la mummificazione, che si completa dopo oltre un anno dalla morte; la saponificazione, che si compie non prima di 12 mesi; la corificazione, che si osserva dopo 1-2 anni nei cadaveri conservati in casse metalliche.

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