nausea Sensazione di vomito imminente, che può o meno essere accompagnata da disgusto per il cibo, dolenzia epigastrica, pallore, sudorazione, scialorrea e altri disturbi di tipo neurovegetativo. Vari sono gli stimoli che possono indurre la n.: fattori emotivi, aumento della pressione endocranica, ...
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Nausea 〈nàuʃea〉 (latinizzaz. del ted. Grau) Friedrich. - Teologo cattolico (Waischenfeld, Bamberga , 1480 circa - Trento 1552); studiò in Germania e in Italia , segretario del cardinale L. Campeggi nella missione in Germania (1524), consigliere del re Ferdinando alla dieta di Spira del 1529, vescovo ...
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NAUSEA (latinizzato dal tedesco Grau), Friedrich. - Vescovo di Vienna, nato nel 1480 a Waischenfeld (Blancicampium) in Franconia, morto [...] di cui il principale è Rerum conciliarium libri quinque, Lipsia 1538. Bibl.: J. Metzner, Fr. Nausea, Ratisbona 1884, con elenco degli scritti del N.; L. v. Pastor, Storia dei papi ... ...
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palonosetron Farmaco antiemetico (previene la nausea e il vomito) antagonista dei recettori intestinali della serotonina. Il p. è utilizzato per la prevenzione della nausea e del vomito associati a chemioterapia con farmaci altamente emetogeni (per es., il cisplatino). ...
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indigestione Complesso di turbe digestive (nausea o vomito, senso di peso epigastrico, ecc.) conseguente a ingestione di alimenti in eccesso. Nel linguaggio medico si preferisce la locuzione dispepsia (➔) acuta. ...
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stucco. - Propriamente vale " sazio fino alla nausea " per aver ingerito cibo in quantità eccessiva o troppo saporoso. Ricorre solo nella confessione di Alessio Interminelli, il quale individua la causa della sua dannazione nelle lusinghe / ond'io non ebbi mai la lingua stucca (If XVIII 126). L'uso ...
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La nausée Romanzo filosofico (1938; trad. it., La nausea, 1948) di J.-P. Sartre. Concepito inizialmente come un "penso sulla contingenza" [...] , forse, alla stesura di un romanzo. Ma il vero tema del libro è la "nausea" che fin dalle prime pagine assilla il protagonista, incapace di dare una qualunque giustificazione all ... ...
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fenotiazina Farmaco che trova impiego come antipsicotico e nel trattamento di nausea e vomito. Le f. furono sintetizzate alla fine del 19° sec. come coloranti, ma solo dopo il 1930 si scopri che una di esse, la prometazina, possedeva effetti sedativi e antistaminici; si uso in seguito negli stati di ...
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talidomide Farmaco ipnotico-sedativo. Negli anni Sessanta del 20° sec. veniva somministrato come anti nausea alle donne in gravidanza; avendo però un elevato effetto teratogeno (dimostrato da malformazioni, in genere focomeliche, comparse in bambini nati da madri che ne avevano fatto uso in ...
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tropisetron Farmaco antiemetico utilizzato nel trattamento di vomito tossico incoercibile prodotto da alcuni farmaci antineoplastici, nella radioterapia addominale, nella nausea postoperatoria e della gravidanza. La t. agisce inibendo i recettori 5HT3 della serotonina (che provoca il riflesso del ...
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nàu¿ea s. f. [dal lat. nausea «mal di mare», gr. ¿a¿s¿a, variante ionica di ¿a¿t¿a, der. di ¿a¿¿ «nave»]. – 1. In medicina, stato di malessere caratterizzato da un senso di fastidio e di oppressione all’epigastrio, da propensione al vomito,...
nau¿eare v. tr. [dal lat. nauseare, nel lat. class. «avere nausea», nel lat. tardo «eccitare la nausea»] (io nàu¿eo, ecc.; poco usate, per ragioni di eufonia, le forme, che d’altronde sono le sole regolari, nauseiamo dell’indic. e nauseiamo,...