Guittóned'Arezzo. - Poeta (n. intorno al 1235 - m. [...] maniera provenzale; meglio che nelle rime giovanili d'amore, riuscì in quelle ispirate a sentimenti per la prima volta con ambiziosi intenti d'arte. Ipotesi recenti fanno di G. ... ...
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PETRARCHISMO. - La reazione stilnovistica contro l'artificiosità di Guittoned'Arezzo e della sua scuola aveva già esaurito il suo compito allorché il Petrarca scrisse [...] in opere come i dialoghi di Leone Ebreo e del Bembo stesso (gli Asolani) e i trattati d'amore di cui il secolo abbondava. I sonetti della maniera di Serafino e di Tebaldeo sono in ... ...
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visibile. - Dell'aggettivo v. - usato, ad es. da Guittoned'Arezzo Con più m'allungo 6 " me par visibil ch'eo con ella sia ", e 11 " visibel mi par e incarnat'ella ", in un [...] 9) e usando v. come aggettivo sostantivato, D. ricorda che l'opinione di Plato e altri di nuovo ‛ incarnate '; cfr. il luogo di Guittone, citato], / esser porà ch'al veder non vi ... ...
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Italia Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data [...] colui che esercita, nella generazione anteriore alla dantesca, la funzione di vero e proprio caposcuola, Guittoned’Arezzo, che, abbandonate a un certo punto della sua vita le rime ...
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DANTE ALIGHIERI. - La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata [...] Lapo Gianni, da quella di Guittone, che a loro parve rozza, e d'altri "grossi" che rimavano a Ugurgieri da Siena e Mino di Vanni d'Arezzo. Chiosarono la prima cantica, in volgare ...
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VENIER, Domenico. – Nacque a Venezia il 25 dicembre 1517, secondogenito di Giovanandrea Venier da San Vio, senatore e dotto mecenate, e di Foscarina Foscarini, [...] estratti lessicali e verbali derivati dai testi di Guittoned’Arezzo, mentre nel codice di Milano, Biblioteca Ambrosiana, D 465 inf., è presente un’opera di Venier dedicata ...
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Vasari, Giorgio. - Artista (Arezzo 1511 - Firenze 1574), fu per gl'interessi e le attività molteplici tipico uomo del suo tempo: pittore fecondo, anche se non eccelso; architetto [...] in cui era Dante, Petrarca, Guido Cavalcanti, il Boccaccio, Cino da Pistoia e Guittoned'Arezzo, il quale fu poi da Luca Martini, cavato dalle teste antiche loro accuratamente: del ... ...
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FIACCHI, Luigi (Clasio). - Nacque a Scarperia (Firenze) il 4 giugno 1754 da Alessandro e Francesca Bartolini (o Bartoloni). La famiglia, di umili origini, lo mandò [...] D. Cavalca, rime di Dante, Petrarca, Cavalcanti, Guinizzelli, Guittoned'Arezzo 1925), pp. 301 s.; M. Maylender, Storia delle Accademie d'Italia, II, Bologna 1927, pp. 136 s.; U. ...
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retorica L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace. 1. Le origini e l’età [...] artistica volgare, modellata sul latino classico e retoricamente ornatissima, che trovò in Guittoned’Arezzo il suo primo artefice. 3. Dall’Umanesimo al Romanticismo 3.1 UmanesimoL ...
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stil novo Tendenza poetica (anche dolce stil novo) diffusa in Toscana tra la seconda metà del 13° e l’inizio del 14° sec., così chiamata dalla [...] siciliana (ricordati con uno dei più importanti tra essi, il notaio Iacopo da Lentini), da Guittoned’Arezzo e da lui stesso: «Issa vegg’io – diss’elli – il nodo Che ’l Notaro e ...
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guittoniano agg. – Relativo a Guittone d’Arezzo (c. 1235 - 1294), il poeta più rappresentativo del momento di trapasso tra la poesia siciliana e il Dolce stil novo: le rime, le Lettere guittoniano, lo ...
laménto s. m. [dal lat. lamentum]. – 1. a. Voce, parola di dolore, spesso mista al pianto: fare, mandare un lamento; emettere lamenti, rompere in lamenti, levare alti lamento; lamento pietoso, straziante. ...