giacobini Durante la Rivoluzione francese, gli appartenenti a un’associazione politica (club dei g.), così detta perché aveva sede nell’ex [...] loro influenza. Il 19 novembre 1794 fu decisa la chiusura del club. In Italia , il termine giacobinismo è adoperato per designare il movimento rivoluzionario del triennio 1796-99. ... ...
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Poerio, Carlo Patriota (Napoli 1803 - Firenze 1867). Figlio di Giuseppe, esponente del giacobinismo partenopeo, seguì, dopo la restaurazione, il padre in esilio in Toscana, in Francia e in Inghilterra. Tornato a Napoli nel 1833, si dedicò con grande successo alla professione di avvocato. Fu più ...
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Toscano, Antonio. - Patriota italiano (Corigliano [...] Calabro 1777 - Vigliena 1799); avviato al sacerdozio, passò al giacobinismo. Nella difesa della Repubblica napoletana del 1799 tenne eroicamente, contro le bande sanfediste, il ...
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SAITTA, Armando. – Nacque a Sant’Angelo di Brolo (Messina) il 15 marzo 1919, ultimo di quattro figli, da Francesco Paolo, proprietario di una piccola [...] italiano: allo storico torinese, che negava la possibilità di parlare propriamente di giacobinismo in Italia e ricollegava il Risorgimento all’età delle riforme, Saitta oppose il ...
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Pignatèlli, Francesco, principe di Strongoli. - Generale e patriota (Napoli 1775 - ivi 1853); giovanissimo [...] prestò servizio nell'esercito austriaco. Convertitosi al giacobinismo, ebbe parte notevole nella Repubblica romana (1798) e, con i fratelli Ferdinando, Mario e Vincenzo, in quella ...
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GIANNI, Francesco. - Uno dei più famosi improvvisatori italiani, nato a Roma il 14 novembre 1750, morto a Parigi il 17 novembre 1822. Sospetto [...] di giacobinismo, fuggì da Roma dopo l'assassinio del Basseville e, dopo varie vicende, fu a Milano del Consiglio legislativo (iunori) della Repubblica Cisalpina. Fu deportato, ...
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Mazziòtti ‹-zz-›. - Famiglia di patrioti di Celso, nel [...] fin dall'epoca della Rivoluzione francese. Gerardo (Celso, 1775 - Napoli 1854), simpatizzante del giacobinismo, fuggì all'estero ai primi arresti, ma presto tornò a Napoli ed ebbe ...
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Giòia, Melchiorre. - Scrittore politico (Piacenza 1767 - [...] , da attuarsi però con mezzi pacifici e graduali. Arrestato frattanto per sospetto di giacobinismo, fu liberato per intervento di Bonaparte e si recò a Milano; ma il trattato ...
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Fòrges Davanzati 〈... -z-〉, Domenico. - Patriota (Palo [...] e di archeologia. Combatté il potere ecclesiastico ma, caduto in sospetto di giacobinismo, fu arrestato dal governo borbonico (1796). Proclamata la Repubblica Napoletana, fece ...
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BATACCHI, Domenico. - Nato di nobile ma povera famiglia a Pisa nel 1748, dovette acconciarsi ad umili uffici nella dogana della sua città e poi [...] , sempre afflitto da tristezze, miserie, disgrazie famigliari. Nel 1799 fu perseguitato per giacobinismo, e nel 1800 condannato alla perdita dell'impiego. Finalmente ebbe dal re ...
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giacobinismo s. m. [dal fr. jacobinisme]. – 1. Appartenenza all’associazione dei giacobini; il partito, l’ideologia dei giacobini e il modo radicale con cui essi si espressero negli atti della rivoluzione ...
giacobino s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento ...