Teologo domenicano (Casale Monferrato 1470 circa - Bologna dopo il 1538). Compiuti gli studî a Bologna, baccelliere e maestro (1515), I. scrisse di filosofia soprattutto nell'intento di difendere l'interpretazione tomista di Aristotele contro l'averroismo e le altre correnti aristoteliche dell'epoca. Intervenne nelle polemiche attorno al De immortalitate animae di P. Pomponazzi

Iavèlli, Crisostomo

individuazione, principio di 

Criterio o elemento della determinazione ontologica dell’ente singolo che rende ragione della sua unità e indivisibilità e quindi della differenziazione di due cose l’una [...]   dal tomismo. Si distinguono così le opinioni di Francesco Silvestri, che riprende Capreolo, di Tommaso de Vio e di <b>Crisostomo</b> <b>Iavelli</b>. Alternativa rispetto a quella di Tommaso è la soluzione di Duns Scoto che cerca di riconoscere in modo più deciso 

crisostomo iavelli