Tacito

Enciclopedia Dantesca (1970)

tacito

Alessandro Niccoli

Ricorre solo nella Commedia, spesso in funzione predicativa, con il valore di " silenzioso ", " che sta senza parlare ".

La definizione semantica dell'aggettivo non offre mai alcuna difficoltà all'interprete; occorre piuttosto osservare come il suo uso assolva alla calcolata funzione di creare un'impressione di solitudine e di silenzio o di suggerirel'idea di un'assorta e, talora, malinconica meditazione. È questo il senso del lento esordio del canto degl'ipocriti (If XXIII 1 Taciti, soli, sanza compagnia / n'andavam l'un dinanzi e l'altro dopo), così pacato nella sua consapevole contrapposizione all'avvio del precedente canto dei barattieri; consona all'atmosfera del rito liturgico che sta per rinnovarsi è la descrizione dei principi negligenti in attesa del serpente tentatore (Pg VIII 23 Io vidi quello essercito gentile / tacito poscia riguardare in sùe, / quasi aspettando, palido e umìle), sebbene forse t. in questo caso possa propriamente segnare la fine del precedente canto dei principi; con trepida e affettuosa immediatezza è colta l'immagine della turba dei golosi che, nel passare innanzi ai due poeti, li guarda rimanendo assorta nelle sue preghiere (venendo e trapassando ci ammirava / d'anime turba tacita e devota, XXIII 21).

Proprio perché non ricorre mai con la funzione di epiteto esornativo né risponde a un intento piattamente descrittivo, t. rende più avvertita e complessa la costruzione psicologica del personaggio, definisca esso un gruppo di danzatrici che seguitano mentalmente a misurare il tempo nella pausa della monodia (Pd X 80 donne mi parver, non da ballo sciolte, / ma che s'arrestin tacite, ascoltando / fin che le nove note hanno ricolte), i pensieri virginei di una sposa novella (XXV 111 la mia donna in lor tenea l'aspetto, / pur come sposa tacita e immota), l'atteggiamento di un santo (XII 76 Spesse fïate fu tacito e desto / trovato in terra da la sua nutrice) o l'improvviso silenzio che succede al festoso congratularsi dei beati con D. (XXV 26 Ma poi che 'l gratular si fu assolto, / tacito coram me ciascun s'affisse).

In Pg XXVII 79 si stanno ruminando manse / le capre... / tacite a l'ombra, mentre che 'l sol ferve, l'aggettivo contribuisce all'elegante dolcezza del quadretto agreste.