BUSSOTTI, Sylvano

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

BUSSOTTI, Sylvano

Leonardo Pinzauti

Compositore italiano, nato a Firenze il 1 ottobre 1931. Avviato agli studi musicali come violinista, fu allievo di G. Maglioni al conservatorio di Firenze; quindi seguì per qualche tempo i corsi di armonia e contrappunto di R. Lupi, frequentando con assiduità L. Dallapiccola, che allora considerava il suo ideale maestro e dal quale si staccò poco dopo. In realtà B. afferma di essere un autodidatta, almeno per quanto concerne la pratica della composizione, pur dichiarando di aver avuto decisivi contributi alla formazione della propria personalità dallo zio pittore, Tono Zancanaro, dal poeta A. Braibanti, da M. Deutsch (di cui seguì un corso libero a Parigi nel 1957) e dal critico tedesco H. K. Metzger.

Fu fra il 1958 e il 1960 che le prime composizioni di B. richiamarono l'attenzione di P. Boulez e di D. Tudor, ottenendo un'immediata risonanza negli ambienti delle avanguardie musicali, anche se il giovane compositore fiorentino dichiarava di non identificarsi in alcun radicalismo strutturalistico e di avversare, in particolare, la "scuola di Darmstadt". Questa posizione eccentrica, sottolineata non di rado provocatoriamente nelle composizioni, negli scritti e nel comportamento stesso di B., non distolse tuttavia l'attenzione del mondo musicale dalla sua singolare e composita fisionomia di creatore.

Vincitore nel 1963 del concorso indetto dalla Società internazionale di musica contemporanea, e dopo essersi classificato al secondo posto nel 1961, nel 1964 è stato ospite delle università americane di Buffalo e di New York, e nel 1965 ha iniziato l'attività di scenografo, costumista e regista nel teatro musicale e nel balletto, tentando anche qualche esperienza cinematografica. In occasione della "prima" a Milano, nel 1976, di Oggetto amato e Nottetempo ha adottato per i suoi spettacoli il titolo di "Bussottioperaballet", abbreviato anche con la sigla "Bob", Nello stesso anno è stato nominato direttore artistico del teatro La Fenice di Venezia.

Già nelle sue prime composizioni si notano un gusto della vocalità e della calligrafia timbrica che nascono da una concezione della musica nella quale sensualismo e gestualità, svincolati da qualsiasi costrizione formale, giustificano lo scontro e l'incontro d'intuizioni liriche e di decorativismo, di atmosfere sognanti e di urtanti impasti sonori. Caratteri, questi, rimasti pressoché costanti anche nelle opere della maturità, contribuendo a delineare la fisionomia di un artista continuamente insidiato dalle proprie contraddizioni e inquietudini, e però sempre emergente in prima persona ad affermare la ribellione dell'eros - come B. chiama la propria esasperata libertà individuale - contro le codificate costrizioni della civiltà di massa.

Composizioni. Per il teatro: La Passion selon Sade, mistero da camera (Palermo 1965, in esecuzione parziale; Stoccolma 1968, integrale); Lorenzaccio (da A. de Musset, venezia 1972); Nottetempo, dramma lirico in un frammento (testi in collaborazione con R. Amidei, Milano 1976); Oggetto amato (Pièce de chair), mitologie danzate (ivi 1976).

Fra i lavori principali, per complessi vari, indichiamo: Due voci, per soprano, onde Martenot e orchestra (1958); Pièces de chair II (1958-60); Sette fogli (1959); Phrase per trio d'archi (1960); Pour clavier (1961); Torso per voci e orchestra (1961); Memoria, per soli, coro e orchestra (1962); Fragmentations per un arpista solo con due arpe (1962); Il nudo per voce e str. (1963); Tableaux vivants per due pianoforti (1964); Rara (1965); Solo (1966); Marore per 11 archi con spinetta obbligata (1967); Cinque frammenti all'Italia, per diversi complessi vocali (1968); The Rara Requiem, per voce e str. (1969-70); Ultima Rara (pop song) per chitarra e voce che parla (1969); Opera, scene di canto e danza (1970); I semi di Gramsci, per quartetto e orchestra (1962-71).

Bibl.: H. K. Metzger, Das Contre-Festival, in Magnum, Colonia 1960; P. E. Carapezza, La nuova musica dopo la IV Settimana di Palermo, in Collage, Palermo 1963; Scheda-2: S. Bussotti, a cura di A. Titone, ibid., 1964; G. Taverna, Intervista con S. Bussotti, in Lo spettatore musicale, Bologna 1967; M. Bortolotto, Le 5 tentazioni di S. Bussotti, in Fase seconda. Studi sulla nuova Musica, Torino 1968; L. Pinzauti, A colloquio con S. Bussotti, in Nuova rivista musicale italiana, IV, n. 5 (1970).

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