SURINAME

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Suriname

Anna Bordoni e Ghita Micieli de Biase
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(App. IV, iii, p. 554; V, v, p. 359; v. anche guiana: Guiana olandese, XVIII, p. 237; App. II, i, p. 1172; III, i, p. 800)

Geografia umana ed economica

di Anna Bordoni

Popolazione

Sotto il profilo demografico, il S. presenta una situazione in corso di evoluzione verso modelli più equilibrati. Il tasso di accrescimento della popolazione, che secondo una stima del 1998 ammonta a 414.000 ab., è del 3‰ (valore assai contenuto per un paese del Terzo Mondo), e mostrano segnali positivi anche altri indicatori sociali di base: il tasso di mortalità infantile è sceso oggi a circa il 29‰ (era il 70‰ nel 1960), mentre la speranza di vita alla nascita è salita a oltre 70 anni. Buono è divenuto anche il livello d'istruzione: il tasso totale di alfabetizzazione degli adulti è del 93%, e il 99% dei bambini arriva alla quinta classe. Inoltre va ricordata la presenza di un'università nella capitale, Paramaribo: nel 1995-96 vi erano iscritti 1335 studenti, con un corpo accademico di 155 docenti.

Il tasso di urbanizzazione ha raggiunto il 50%; nella capitale si concentra la gran parte della popolazione e delle funzioni politico-amministrative, commerciali e industriali del paese. Seconda città per importanza è Nieuw Nickerie, posta in un importante distretto agricolo; seguono Totness, Albina e Moengo, centro minerario.

Condizioni economiche

Il paese gode di un'economia alquanto diversificata, ma il vero punto di forza consiste negli aiuti che i Paesi Bassi continuano - sia pure con andamento alterno - a erogare, e nelle rimesse dei numerosissimi emigrati. L'attività agricola rimane fondata quasi esclusivamente sulla monocoltura del riso, che copre poco meno del 90% dell'area coltivata, e gli sforzi da tempo intrapresi per tentare una diversificazione produttiva e per potenziare il settore non hanno avuto finora il successo atteso. Di conseguenza un'estesa superficie coltivabile è di fatto abbandonata per l'arretratezza dei sistemi produttivi, per la carenza di infrastrutture e per le difficoltà ad avviare alla commercializzazione i prodotti in condizioni concorrenziali. Anche le produzioni agricole destinate al consumo interno risultano insufficienti, e il S. è costretto all'importazione di derrate alimentari. Il patrimonio forestale è notevolissimo (92% della superficie complessiva) e la produzione annuale si aggira intorno ai 200.000 m³ di legname. L'allevamento si attesta su livelli ancora modesti, mentre la pesca (crostacei, in gran parte esportati) offre buoni redditi.

La principale attività economica risulta essere ancora l'estrazione della bauxite, anche se la produzione è andata diminuendo nel corso degli ultimi anni e il S. ha perduto il suo ruolo a livello internazionale (nel 1996, con il 3,2% della produzione mondiale, il paese è sceso al settimo posto nella graduatoria dei maggiori produttori). Di recente è iniziato lo sfruttamento di alcune miniere di oro, e le elevate imposte sulla sua estrazione hanno fornito al governo discrete entrate. Il settore secondario è rappresentato quasi esclusivamente da impianti metallurgici per la lavorazione della bauxite; le altre industrie sono piuttosto modeste e comprendono cementifici e stabilimenti per la lavorazione di prodotti agricoli e forestali.

Storia

di Ghita Micieli de Biase

La presenza sul territorio nazionale di diverse etnie, che in passato avevano costituito la forza lavoro del S. (Creoli, Amerindi, Giavanesi, Indiani, Cinesi e bosch neger, discendenti degli schiavi ribelli fuggiti nelle foreste), ha sempre condizionato la vita politica dell'ex colonia olandese, che nel periodo di transizione verso l'indipendenza si polarizzò attorno a due formazioni a rappresentanza etnica, il Partito nazionale del Suriname (Nationale Partij Suriname, NPS), costituito da Creoli, e il Partito dell'unione indiana (Verenigde Hindostaanse Partij, VHP, divenuto nel 1973 Partito progressista riformista, Vooruitstrevende Hervomings Partij), rappresentante della comunità indiana. Questi due partiti riuscirono a governare localmente grazie a un patto di 'fraternizzazione etnica' e con l'appoggio di entità minori come il Partito per l'unità e la solidarietà nazionale (Kerukanan Tulodo Pranatan Ingil, KTPI), rappresentante dei contadini giavanesi. Dopo le prime elezioni libere del 1977, la polarizzazione degenerò in forti tensioni etniche di cui approfittarono i militari guidati da D. Bouterse, che nel 1980 andarono al governo con un colpo di Stato. Il potere dell'esercito, nonostante venisse ridimensionato dal varo di una nuova Costituzione (1987) e dalla successiva formazione di governi civili, rimase preponderante anche negli anni Novanta.

Nelle elezioni del 1996 il Nuovo Fronte (Nieuw Front, NF), la coalizione formata da NSP, VHP, KTPI e dal Partito del lavoro del Suriname (Suriname Partij van de Arbeid, SPA), seppure indebolito (conquistò 24 seggi rispetto ai 31 delle elezioni del 1991), mantenne la maggioranza, mentre il Partito nazionale democratico (Nationale Democratisch Partij, NDP) di Bouterse salì da 12 a 16 seggi, e scese da 9 a 4 seggi Alternativa democratica '91 (Democratisch Alternatief '91), il primo partito a base plurietnica, espressione degli interessi di una classe media e imprenditoriale.

Approfittando della disgregazione del NF, avvenuta subito dopo le elezioni, Bouterse riuscì, con l'appoggio del VHP e del KTPI, a creare un governo di coalizione e a far eleggere dall'Assemblea nazionale come presidente della Repubblica uno dei suoi uomini, J. Wijdenbosch, il quale nel marzo 1997 lo nominò Consigliere di Stato. Nel corso dello stesso anno Wijdenbosch, in difficoltà per l'uscita dalla coalizione di governo di alcune formazioni minori, varò diverse misure volte a combattere l'intenso traffico di stupefacenti fra il S. e i Paesi Bassi: questo anche nel tentativo di migliorare i rapporti tra i due Stati, resi difficili dalle accuse mosse dagli Olandesi al generale Bouterse riguardo un suo coinvolgimento nel narcotraffico. Nell'aprile 1999 Wijdenbosch allontanò Bouterse dal Consiglio di Stato ma continuò a rifiutare l'estradizione del generale, condannato in contumacia dal tribunale olandese nel luglio dello stesso anno a 16 anni di reclusione.

bibliografia

B. Sedoh-Dahlberg, Suriname. The politics of transition from authoritarianism to democracy, 1988-1992, Westport (Conn.) 1994.

G. Brana-Shute, Suriname. The nation against the state, in Current history, February 1995, pp. 86-90.

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