SUNDERLAND, Robert Spencer, secondo conte di, e Charles Spencer, terzo conte di

Enciclopedia Italiana (1936)

SUNDERLAND, Robert Spencer, secondo conte di, e Charles Spencer, terzo conte di

Florence M. G. Higham

Robert Spencer, nato nel 1640 e morto nel 1702, fu allevato a Parigi tra gli emigrati realisti e fece gli studî nell'Europa meridionale. La sua parentela con i Sidney (ai quali apparteneva la madre), e, attraverso i loro matrimonî, con Halifax e Shaftesbury lo legò con i whigs, mentre il suo matrimonio con Ame Digby, che era figlia del conte di Bristol e la più ricca ereditiera inglese, gli diede indipendenza e ricchezza. Il S. assunse un posto preminente a corte dopo la caduta di Danby, succedendo a sir Joseph Williamson come uno dei principali segretarî di stato e dividendo nel 1679 la fiducia del re Carlo II con Essex e Halifax. Ebbe parte principale nel richiamo del duca di York in Inghilterra, quando Carlo si ammalò nell'agosto di quell'anno. Con Lawrence Hyde e Godolphin, il S. godette la fiducia del re nel 1680, ma perdette la carica al principio del 1681. Nel 1683 aveva già riavuto il suo ufficio e riconquistato il favore del re e del duca, e quando questi salì al trono (1685) col nome di Giacomo II, il S. ebbe con il Hyde (divenuto conte di Rochester) posto principalissimo nel governo. Caduto il Rochester in disgrazia (gennaio 1687), il S. rimase solo consigliere del re e ne appoggiò le più incaute misure, quali il processo dei sette vescovi e gli attacchi alle università. Professò anche di essersi convertito al cattolicesimo e si adoperò per l'abolizione del giuramento di sottomissione (Test). Sua moglie, non meno intrigante di lui, rimase ostentatamente fedele al protestantesimo e si tenne in continua corrispondenza con sir Henry Sidney alla corte di Guglielmo d'Orange. Quando fu chiaro che Guglielmo si preparava a passare in Inghilterra, il S. patrocinò troppo tardi grandi concessioni, ma accorgendosi della loro inutilità, nel novembre 1688 fuggì in Olanda dove tornò al protestantesimo e inviò a Guglielmo lettere piene di sagaci consigli, le quali convinsero il re dell'indispensabilità del consigliere. Tornato in Inghilterra, tenne nel 1697 l'ufficio di lord ciambellano, ma si ritirò per le proteste suscitate dalla nomina. La sua ricchezza e il suo influsso non diminuirono.

Uno dei suoi ultimi intrighi riusciti fu il matrimonio del suo secondo figlio Charles, nato nel 1674 e morto nel 1722, che nel 1688 divenne suo erede, con Anne Churchill, figlia del duca di Marlborough. Dopo un'ambasciata a Vienna nel 1705, Charles Spencer divenne segretario di stato per il dipartimento meridionale, ma perdette il potere nel 1719, quando la signora Masham ebbe fatto perdere alla duchessa di Marlborough il favore della regina, e non si conquistò la fiducia di re Giorgio prima del 1716. Intrigò con lo Stanhope contro il Townshend e il Walpole e riuscì a provocare il loro allontanamento. Nell'aprile 1717 fu uno dei segretarî di stato e ottenne l'abrogazione dell'Occasional Conformity Bill. Nel 1718 divenne primo lord del Tesoro, ma non aveva attitudini finanziarie e il fallimento dell'impresa dei Mari del Sud lo costrinse a dimettersi nel 1721.