Subiaco Comune della prov. di
S. (Sublaqueum «sotto i laghi») ebbe origine nell’età di Nerone, il quale, sbarrando il corso dell’Aniene, aveva creato tre laghetti artificiali, edificando a specchio delle acque una grandiosa villa di cui restano suggestive rovine (tra cui il cosiddetto efebo di S.). Pare che il centro antico si sia sviluppato da un villaggio fondato dagli schiavi che lavoravano alla costruzione della villa, posto a valle dei laghi (da cui il nome). Il centro medievale, sviluppatosi, in seguito alla formazione dei cenobi benedettini, nei pressi del monastero di S. Scolastica, divenne presto città (11° sec.) retta da un vicecomes, finché nel 1193 ricevette l’autonomia. Rimase però a lungo sotto il preponderante controllo degli abati della vicina abbazia. Durante la
Abbazia di S.A S., alla fine del 5° sec., si ritirò in eremitaggio s. Benedetto, nel Sacro Speco, nucleo del posteriore monastero di S. Benedetto. Qui dettò le regole fondamentali dell’ordine benedettino, dividendo i fratelli in 12 chiostri: il monastero di S. Scolastica è l’unico superstite. Dopo alterne fortune, l’abbazia fu dichiarata nel 1873 monumento nazionale.
Unico resto, nel monastero di S. Scolastica, delle costruzioni dell’11° sec. è il campanile a trifore (1053), forse il primo esempio, nell’Italia centrale, di torre campanaria di tipo lombardo. Gli edifici conventuali comprendono tre chiostri: uno rinascimentale, uno gotico e uno cosmatesco iniziato da Jacopo di Lorenzo e terminato (1227-43) da Cosma e dai suoi figli Luca e Iacopo. La chiesa originaria, rifatta in forme gotico-cistercensi, fu completamente ristrutturata da