PORCARI, Stefano

Enciclopedia Italiana (1935)

PORCARI, Stefano

Giovanni Battista Picotti

Discese da antica famiglia romana, della quale latinizzò il cognome in Porcius. Ebbe vasta cultura classica e fama di oratore eloquente: le sue orazioni furono diffuse come modelli d'arte retorica. Fu capitano del popolo di Firenze nel 1427 e 1428; dopo avere visitato la Francia e la Germania, ebbe nel 1432 da Eugenio IV l'ufficio di podestà di Bologna; podestà di Siena nel 1434, offrì invano la mediazione tra il papa e i Romani ribellati; nel 1435 fu, ancora per incarico del pontefice, rettore e podestà d'Orvieto; per il Vitelleschi fu governatore di Trani, dove cadde prigioniero degli Aragonesi; nei diversi uffici sostenuti dimostrò prudenza ed energia.

Gli studî, la consuetudine con gli umanisti lo infiammarono d'entusiasmo per Roma repubblicana, sicché, già alla morte di Eugenio IV (1447), tentò di eccitare i Romani a scuotere la "signoria dei preti". Niccolò V lo allontanò da Roma, inviandolo prima ambasciatore in Germania, poi confinandolo a Bologna pur assegnandoli una ricca pensione.

Da Bologna il P. annodò le fila d'una congiura, in cui entrarono amici sinceri di libertà, amanti di cose nuove, uomini torbidi, venali: forse tramava nell'ombra qualche potenza italiana. Sulla fine del dicembre 1452 fuggì da Bologna travestito; il 2 gennaio 1453 era a Roma. Raccolse nella casa d'un cognato uomini e armi, promise libertà e ricchezze: disegnava di fare prigionieri il papa e i cardinali, ucciderli occorrendo, impadronirsi del Campidoglio e di Castel S. Angelo, assumere nome di tribuno, potestà di signore di Roma, ridurre il papa allo "spirituale". La congiura fu scoperta; il P., che s'era nascosto, fu arrestato nella notte dal 5 al 6 gennaio, impiccato il 9 su un torrione del castello; il popolo non si mosse per salvare il "liberatore".

Bibl.: R. Cessi, La congiura di S. P., Bordeaux 1912, e articoli in Atti e mem. dell'Accad. di Padova, XXVIII (1912) e in Nuovo arch. veneto, n. s., XXIII (1912); L. Pastor, Storia dei papi, trad. it., nuova ed., I, Roma 1931, p. 565 segg., dove sono ricordate le fonti e le altre opere sull'argomento.