Stagione

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

stagione


stagióne [Der. del lat. statio -onis "sosta", da stare "stare fermo", con rifer. al fatto che ai solstizi il punto in cui il Sole scompare sotto l'orizzonte resta costante per più giorni] [ASF] [GFS] Ciascuno dei quattro intervalli di tempo nei quali l'anno resta diviso dal passaggio del Sole agli equinozi e ai solstizi, e precis., per l'emisfero boreale, primavera (dall'equinozio di primavera, 21 marzo, al solstizio d'estate, 21 giugno), estate (dal 21 giugno all'equinozio d'autunno, 23 settembre), autunno (dal 23 settembre al solstizio d'inverno, 21 dicembre), inverno (dal 21 dicembre al 21 marzo); accanto a queste, che sono le s. astronomiche, si considerano anche le s. meteorologiche, o climatiche, che sono più aderenti all'andamento medio del clima, e che vanno, sempre nell'emisfero boreale, per la primavera dal 1° marzo al 31 maggio, per l'estate dal 1° giugno al 31 agosto, per l'autunno dal 1° settenbre al 30 novembre e per l'inverno dal 1° dicembre al 28 (o 29) febbraio. Per l'emisfero australe v'è uno scambio tra primavera e autunno, estate e inverno rispetto all'emisfero boreale. Nel corso delle s. varia la declinazione solare (che passa da ±23° 27' ai solstizi, intorno ai quali varia lentamente, a zero agli equinozi, intorno ai quali varia rapidamente) e con essa l'altezza massima del Sole sull'orizzonte, la durata del giorno e quindi l'insolazione alle varie latitudini, che sono le cause delle differenti caratteristiche climatiche medie delle stagioni.

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