Lee, Spike

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Lee, Spike

Giona Antonio Nazzaro

Lee, Spike (propr. Shelton Jackson)

Regista, attore, sceneggiatore, produttore statunitense, nato ad Atlanta (Georgia) il 20 marzo 1957. Si è diplomato al Morehouse College in comunicazioni di massa, e all'Institute of Film and Television della New York University. Sin dal 1986, anno della distribuzione internazionale di She's gotta have it (1986; Lola Darling), L. è stato ritenuto l'esponente più significativo di una presunta nuova generazione di cineasti afroamericani. Con questo film, L. sembra riallacciarsi alla tradizione del cinema indipendente americano: capitale quasi inesistente, scelta del bianco e nero e di attori semiesordienti. Con School daze (1988; Aule turbolente), un coloratissimo musical, L. punta l'attenzione sulle divisioni di classe che separano gli studenti afroamericani. Ma è soprattutto Do the right thing (1989; Fa' la cosa giusta) che lo consacra tra i cineasti più interessanti del periodo. Il film, duro e complesso, ambientato nel quartiere di Bedford-Stuyvesant (vero microcosmo multietnico) e attaccato per le sue implicazioni politiche, è stato però ampiamente valorizzato dai Cahiers du cinéma.

Dopo Mo better blues (1990), elegante incursione nel mondo della musica jazz, con Jungle fever (1991), il regista è tornato ad affrontare il tema dei rapporti interraziali, compiendo una spietata analisi dei pregiudizi razziali e sessuali. Malcolm X (1992), film sulla lotta per l'emancipazione afroamericana, segna l'inizio dell'ostracismo nei suoi confronti da parte degli studi hollywoodiani mentre le opere successive, dall'intimista Crooklyn (1994) a Clockers (1995), uno dei suoi lavori formalmente più audaci, allo sperimentale Girl 6 (1996; Girl 6 - Sesso in linea) non hanno ottenuto il favore di pubblico e di critica dei precedenti. Get on the bus (1996; Bus in viaggio), ispirato alla Million Man March, indetta da L. Farrakan nel 1995, e prodotto da quindici personalità afroamericane dello spettacolo e della cultura, è stato accusato di sostegno alla politica segregazionista e ha avuto scarsa circolazione; mentre il documentario 4 little girls dell'anno successivo, si basa su un episodio di violenza razzista avvenuto a Birmingham nel 1963. Nel 1998 ha diretto l'interessante He got game, ambientato nel mondo dello sport e presentato alla Mostra di Venezia, e nel 1999 Summer of Sam. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Five for five. The films of Spike Lee (1991); By any means necessary. The trials and tribulations of making Malcolm X (in collab. con R. Wiley, 1992). Vedi tav. f.t.

bibliografia

J.A. Rhines, Black film, white money, New Brunswick 1996; Spike Lee. Tutti i colori del cinema, a cura di G.A. Nazzaro, Roma 1996.

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