Spesso

Enciclopedia Dantesca (1970)

spesso (avverbio)

Maurizio Dardano

È usato da D. con una frequenza superiore rispetto agli avverbi equivalenti ‛ sovente ' e ‛ spessamente '. Di questi il primo aveva una notevole diffusione nella lirica d'ispirazione provenzale anteriore a D.; il secondo si ritrova soltanto una volta nelle Rime, mentre non è raro presso altri poeti anteriori o contemporanei. S. avverbio è più frequente (22 occorrenze in tutto D.) rispetto a spesse volte (14 occorrenze) e a spesse fiate (8 occorrenze).

Nei testi poetici l'avverbio è anteposto, nella maggior parte dei casi, al verbo cui si riferisce: però che spesso [la donna] ricorda Beatrice (Vn XLI 13 13); quel tempo che spesso mi pugne (Rime XCI 78); sì spesso vien chi vicenda consegue (If VII 90); di quelle pietre, che spesso moviensi (XII 29); se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende (Pg VIII 78); un caso particolare di precedenza è quello che vede il soggetto interposto tra l'avverbio e il verbo: Ma elli avven che spesso altri si getta (Rime XCI 92); ce n'andavamo, e spesso il buon maestro / diceami... (Pg XXVI 2). Cfr. altri due casi di precedenza dell'avverbio in Rime dubbie VI 8 e XXVIII 10. Altro caso particolare in Fiore CCII 13 ma spesso falla ciò che 'l folle crede, dove l'avverbio è anteposto al verbo e al soggetto.

I casi in cui s. segue il verbo sembrano rientrare in una più precisa tipologia: a) l'avverbio separa il verbo dall'oggetto: [donna] ch'era là 'v'io chiamava spesso Morte (Vn XXIII 17 3); come ciascun menava spesso il morso / de l'unghie (If XXIX 79); io dirizzava spesso il viso in vano (Pg IX 84); i' avrei spesso freddo e caldo (Fiore CLIV 4); b) l'avverbio appare in rima (e si noti l'enjambement nel secondo degli esempi qui appresso citati): Dal volto rimovea quell'aere grasso, / menando la sinistra innanzi spesso (If IX 83); quel divoto / trïunfo per lo quale io piango spesso / le mie peccata (Pd XXII 107); c) anticipazione del verbo: volgonsi spesso i miseri profani (If VI 21).

Nelle parti in prosa della Vita Nuova s. segue il verbo: onde io mi ricopria con porre le mani spesso a li miei occhi (XXII 4); io la vi pur rimembrerò molto spesso (XXXVII 2); io sento lo suo nome spesso nel mio pensero (XLI 7); precede il verbo nella formula introduttiva e spesso avvenia che... (XXXIX 4).

S. è ripetuto a breve distanza e in parallelo nel passo di Cv I IV 5 Questi cotali tosto sono vaghi e tosto sono sazii, spesso sono lieti e spesso tristi di brievi dilettazioni e tristizie; cfr. molto spesso (III IX 2).